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MILAN, 6 punti in 4 giorni: ecco le prime note positive, ma ancora non basta

Federica Di Bartolomeo

Due vittorie consecutive per il Milan, contro Sassuolo e Chievo, ma è ancora troppo presto per parlare di un'avvenuta guarigione

Se ho tempo vado io a giocare”. Una frecciatina o semplicemente una battuta quella del Presidente Berlusconi? La verità si sa che sta nel mezzo: una frase pronunciata con il sorriso sulle labbra, ma che sa di amaro in bocca e che inevitabilmente ha generato polemica.

La squadra risponde al Presidente con una vittoria, la seconda consecutiva. C’è poco ancora da sorridere, però, nell’ambiente rossonero, con qualche nota positiva ma ancora tante stonate. Un primo tempo inguardabile contro il Chievo: gioco lento e macchinoso e poche azioni concrete. Situazione diversa nel secondo tempo; un Milan a due facce, come l’ha definito lo stesso Mihajlović. Le azioni si sono viste, ma la squadra ha peccato di precisione davanti alla porta. Antonelli risolve la partita e regala i tre punti, che portano a sei il bottino racimolato in quattro giorni. I rossoneri si avvicinano alle zone medio alte della classifica a -7 dal primo posto, ma questo vuol dire poco quanto niente.

Non c'è da esaltarsi con 16 punti […] Si vince e si perde, non abbiamo fatto niente, abbiamo fatto il minimo sindacale. Non dobbiamo deprimerci eccessivamente quando si perde ed esaltarci molto quando si vince”. Proprio così, consideriamola questa vittoria per quello che effettivamente è: solo uno spiraglio di luce in una piovosa serata milanese. I tifosi non sono contenti, perchè alla fine l’avversario ha reso tutto più facile: Chievo, infatti, notevolmente sottotono. Non che il Milan non abbia rischiato, anzi Pellissier e Paloschi hanno messo alla prova Donnarumma, alla sua seconda partita da titolare.

Ma vediamo il bicchiere mezzo pieno: dopo un mese di magra, arrivano due vittorie consecutive e segnali di crescita. Il cambio modulo ha sortito l’effetto sperato, soprattutto in fase di difesa. Ha mosso bene le pedine a sua disposizione Mihajlović, rilanciando Alex e Cerci, dando fiducia a Donnarumma e credendo nei neo acquisti Bertolacci e Romagnoli. Allenatore, ma soprattutto motivatore, l’ho ribadito in più di un’occasione: lo conferma anche quel cerchio tutti abbracciati nel riscaldamento così giustificato: “È una cosa che viene da me, l'ho sempre fatta fare alle mie squadre perché è un modo per caricarsi. È un modo per caricarsi, a turno chi ha qualcosa di importante da dire lo dice. E' un modo per imparare a prendersi le proprie responsabilità”. Il Milan sicuramente non è guarito, ma ci sta provando, decisivo sarà il posticipo dell’Olimpico contro la Lazio.

@FedericaDB22