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MILAN a Torino per sfatare un tabù e per un segnale al campionato

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan
Il Milan si presenta alla sfida dello Stadium senza qualche importante calciatore: vincendo darebbe un forte segnale alle prime

Federica Di Bartolomeo

La pausa per gli impegni delle Nazionali non ha portato una ventata di aria fresca in casa Milan: a poche ore dal big match contro la Juventus si sentono ancora gli strascichi del post Atalanta. Malumori e mal di pancia vari ed eventuali da gestire, a cui si aggiungono i problemi legati agli infortuni e la pressione che viene dall’alto. È un Milan a metà quello che si prepara ad affrontare la Juventus, diviso tra felici e scontenti, tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede sempre mezzo vuoto.

La partita contro la Juventus non avrà il sapore di una sfida Scudetto, ma quest’anno ha una particolare importanza: vincere porterebbe il sereno, perdere scatenerebbe la tempesta. Un bivio che non permette di scegliere. Non ci si può affidare al caso, serve giocare nel migliore modo possibile. Mihajlovic sarà costretto a rivoluzionare il centrocampo, reparto già di per sè nevralgico. Out Bertolacci, e anche De Jong che avrebbe dovuto sostituirlo, maglia da titolare probabilmente per Poli, a meno che non si decida di arretrare Bonaventura modificando anche il tridente d’attacco.

Chiunque scenderà in campo dovrà metterci l’anima, allo 'Stadium' si pretende la vittoria, non solo per dare una svolta al campionato ma anche per sfatare un tabù: il Milan infatti non ha mai vinto nella roccaforte bianconera. I tre punti non li chiedono solo il Presidente Berlusconi e i tifosi rossoneri, ma li vuole tutta la squadra. Al di là della classifica, che segnerebbe +5 sulla Vecchia Signora, vincere allo 'Stadium' vorrebbe dire lanciare un forte segnale alle prime della classe: il Milan c’è guardatevi le spalle.

@FedericaDB22

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