Mario Balotelli è tornato al Milan, a sorpresa sul finire del calciomercato d'agosto, una volta avuta la consapevolezza che Zlatan Ibrahimović non si sarebbe mosso dal PSG. La trattativa tra il Milan, il Liverpool e Mino Raiola, agente di Balotelli, è stata talmente veloce da disorientare persino i tifosi, divisisi tra chi ha visto, sin da subito, di buon occhio il ritorno in rossonero del 25enne attaccante bresciano e tra chi, invece, ha storto il naso per aver, appena 365 giorni prima, esultato per la sua cessione al Liverpool.
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MILAN, Balotelli eroe mancato: ‘SuperMario’ convince
Avere Mario Balotelli in squadra, infatti, non è mai impresa semplice. Il ragazzo ha sempre avuto gli spunti del campione, ma non ha mai realmente avuto né l'atteggiamento né la predisposizione mentale per diventarlo sul serio. Motivo per cui il suo nuovo approdo al Milan è stato accolto da tanto scetticismo, anche dalla società, che gli ha imposto una sorta di decalogo da rispettare per non cadere in nuovi problemi extra-calcistici. Tralasciando il ritiro della patente per eccesso di velocità, episodio che può succedere a chiunque, specialmente quando non si conduce una normale utilitaria bensì una Lamborghini all'ultimo grido, sul campo Mario Balotelli sta dimostrando però di essere tornato con una nuova testa. Sempre tra i primi a presentarsi all'allenamento, sempre tra gli ultimi ad uscire, sudato, dai campi di Milanello, sempre ben disposto verso i tifosi e, soprattutto, disponibile a seguire i dettami tattici dell'allenatore Siniša Mihajlović, che sull'utilità di Mario Balotelli alla squadra ha scommesso personalmente, facendo anche in qualche modo da 'garante' per lui con la società e nello spogliatoio.
Contro l'Empoli, Balotelli aveva osservato i compagni dalla panchina, poiché ancora in netto ritardo di condizione; poi, dopo i 90' disputati in amichevole allo stadio 'Martelli' di Mantova, conditi con un gran gol a giro da fuori area, un assist per la rete di Andrea Poli ed un rigore procurato, ieri Balotelli ha avuto la sua grande occasione nel derby di Milano, subentrando al 61' ad un evanescente Carlos Bacca non appena i rossoneri sono andati sotto nel punteggio in virtù del gol di Fredy Guarín. Nella mezz'ora (più recupero) trascorsa in campo, Balotelli è stato di gran lunga l'attaccante più pericoloso del Milan: ha fatto tanto movimento, si è incaricato di battere quasi tutti i calci piazzati, ha spesso tentato l'iniziativa personale, ma, al contempo, cercato il dialogo con i compagni. In più, ha sfiorato per ben tre volte la via della rete, centrando un palo ad Handanović oramai battuto, e poi chiamando l'estremo difensore sloveno a distendersi in tuffo per evitare che la sua punizione dalla distanza terminasse nell'angolo basso più lontano. Anche nel concitato finale, con il Milan riverso completamente in attacco alla ricerca di un insperato pareggio, Balotelli ha trascinato i rossoneri, uscendo dal terreno del 'Meazza', tra i fischi assordanti del pubblico nerazzurro, felice di aver evitato di pagare la tassa del gol dell'ex più discusso.
Insomma, il 'Balotelli 2.0' è iniziato con il piede giusto: spetta a 'SuperMario', adesso, dare continuità alle sue prestazioni, e proseguire sulla strada intrapresa, quella, forse, della definitiva maturità e del suo tanto atteso salto di qualità.
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