archivio2015

MILAN, cambio di modulo e animus pugnandi: gli ingredienti giusti per ripartire?

Federica Di Bartolomeo

La partita contro il Torino si avvicina e il Milan è chiamato al riscatto. Ma quali sono gli ingredienti giusti per ripartire?

Dopo il roboante 0-4 inflitto dal Napoli in casa, si diceva che la sosta era quello che ci voleva per riorganizzare la squadra, mettere in chiaro le idee e, forse, finalmente partire con la marcia giusta. Ma effettivamente provate a chiedere a Mihajlovic che cosa ne pensa. Tra gli impegni delle nazionali e gli infortuni, la sosta non è stata altro che tempo perso per la squadra e per l’allenatore, che avrà a disposizione il papabile undici titolare solo venerdì, per quello che in realtà sarebbe dovuto essere l’allenamento di rifinitura e non quello principale in vista del match contro il Torino.

É nell’aria un cambio di modulo, si passerà al 4-3-3, ma ci sono ancora parecchi nodi da sciogliere, in primis in difesa. Bocciato Rodrigo Ely, per il quale molti avrebbero usato l’aggettivo bruciato, ma io invece credo che Mihajlovic prima o poi gli darà una seconda possibilità, ovviamente quando si sarà calmato questo mare in tempesta, bisogna capire chi affiancare a mister 28milioni, Romagnoli, di ritorno dalla squalifica. In pole c’é Mexes, ma la sua forma fisica non è ancora al top, Zapata dopo il Napoli sarebbe meglio lasciarlo in panchina a riflettere, resta Alex visto in campo solo con l’Udinese, ma sempre presente agli allenamenti. A centrocampo non dovrebbero esserci sorprese, stanchi ma confermati Montolivo, Kucka e Bertolacci. Novità invece in attacco, dove si proverà il tridente Bonaventura, Bacca, Cerci.

Contro il Torino il Milan é già chiamato a rialzarsi e ripartire: Mihajlovic vuole i tre punti, anzi, tutto l’ambiente rossonero li chiede a gran voce, necessari non tanto per la classifica quanto per il morale. Avevamo immaginato un inizio diverso per questo nuovo Milan e invece stiamo rileggendo lo stesso canovaccio dello scorso anno con il tecnico che dopo solo sette giornate é stato già messo alla gogna, qualcuno aveva parlato persino di imminente esonero, follia! Ora come ora Mihajlovic é l’unico leader di questo Milan, ecco il vero problema. Quello che manca alla squadra, premettendo che c’è tanto da sistemare sul piano tecnico-tattico, é proprio un leader in campo, qualcuno che spinga a reagire e trascini i compagni, l’Ibrahimovic di turno per intenderci, un ruolo che forse potrebbe ricoprire solo Balotelli. Guardavo quel famoso Lecce-Milan da 3-0 a 4-3, beh gli errori piú o meno sempre gli stessi, gol da palla inattiva, distrazioni a centrocampo, ma la differenza la faceva la voglia di riscatto e soprattutto di dimostrare agli avversari che si stava giocando contro il Milan e non con la prima squadretta neo promossa. Insomma la squadra deve tirare fuori gli attributi, come gridavano i tifosi tra i fischi di Milan-Napoli. Riprendo a tal proposito le parole di Carlo Pellegatti: “Mihajlovic é stato ingaggiato per ridare al Milan l’animus pugnandi” lo credo anche io, speriamo solo riesca a dimostrarlo al più presto.

Federica Di Bartolomeo 

@FedericaDB22