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MILAN, campionato e stagione in salita: che fatica

Sinisa Mihajlovic Milan
Sconfitto a Firenze, in netta difficoltà contro l'Empoli: quali possono essere le soluzioni per rivedere in campo un Milan vincente e convincente?

Daniele Triolo

Dopo appena due giornate di campionato sarebbe ingiusto fare già un bilancio sulla stagione appena iniziata, anche in una prospettiva futura. Certo è che le gare contro Fiorentina ed Empoli non hanno generato impressioni positive sul gioco del Milan. Sebbene sabato scorso i rossoneri si siano aggiudicati i tre punti contro la formazione allenata da Giampaolo, è lampante come essi abbiano ampiamente demeritato questa vittoria; impauriti, lacunosi e con poca sostanza, hanno raggiunto il risultato finale solo grazie ad un’incornata su calcio d’angolo di Luiz Adriano.

Al di là del reparto avanzato, l’unico davvero da Milan, gli altri reparti galleggiano nel limbo creatosi con la gestione Inzaghi. Questa critica può apparire eccessiva se la si guarda nel breve periodo, appare però giusta se si considerano gli investimenti fatti quest’estate: Bertolacci per adesso appare svogliato e poco incisivo, Nocerino è il fantasma del centrocampista offensivo visto nel 2012, Romagnoli deve ancora ambientarsi e ad Ely bisogna dare fiducia, come anche a Mauri.

La delusione si avverte guardando l’assenza di grinta che ancora pervade la rosa, atteggiamento da eliminare su cui Mihajlović sta dedicando gran parte del suo tempo. La squadra è scarica, priva di mordente e con qualità che ci sono ma non emergono. Più che un allenatore la squadra avrebbe bisogno di uno psicologo.

Soluzioni? Una prova convincente nel derby potrebbe essere la medicina giusta, lo stimolante che ti può infondere coraggio e adrenalina. Altre soluzioni? L’allenatore sa fare il suo lavoro e deciderà l’11 da schierare in campo, indipendentemente dai nomi o dal valore che hanno espresso nelle stagioni trascorse perché nel calcio non si vive di ricordi: la bacheca finisce per impolverarsi se ogni tanto qualcuno non passa ad arricchirla.

Giovanni Pesce