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MILAN, c’è un caso De Jong?

Redazione

'Milan, c'è un caso De Jong?'. La domanda sorge spontanea dopo il declassamento continuo dell'olandese a riserva di lusso.

In un Milan che finalmente ha ritrovato il sorriso, c'è qualcuno che lo ha perso. E non stiamo parlando di Diego Lopez. Lo spagnolo, lasciato fuori per far posto al 16enne Donnarumma, non ha nascosto il suo disappunto per la perdita della maglia da titolare e ora scapita nelle retrovie. Ma c'è anche qualcun altro che sbuffa in silenzio: Nigel De Jong.

L'olandese, l'anno scorso punto fermo del Milan di Inzaghi, al pari di Diego Lopez, è scivolato pian piano nel dimenticatoio dopo un inizio di campionato da titolare. Con il rientro di Riccardo Montolivo, Mihajlovic ha deciso: basta dighe davanti alla difesa, ci vuole un playmaker. Ecco quindi arrivare la fiducia al capitano rossonero e la conseguente panchina per l'olandese. Scelta tecnica insomma. Per il serbo sono uno l'alternativa dell'altro. In attesa, però, del cambio di modulo. Il 442 potrebbe agevolare l'uso di un doppio mediano centrale, uno con compiti di impostazione e l'altro di interdizione. Da antagonisti, diventerebbe quindi complementari.

Così vorrebbe la logica, così sembrava all'inizio. Ora però qualche dubbio, però, viene. Perchè l'ascesa di Kucka, giocatore in grado di dare intensità, fisicità e inserimenti, non è da sottovalutare e poi perchè l'utilizzo di un doppio play in mezzo al campo (Montolivo-Bertolacci nello specifico) potrebbe non essere da escludere a priori. Insomma, non è per niente detto che De Jong ritorni titolare con il passaggio al 442. Anzi, nell'ultimo periodo Mihajlovic pare proprio non vederlo, conferenze stampa a parte. Prima ha dato spazio a Kucka, poi a Poli. De Jong? Sempre in panchina. Anche a partita in corso, l'olandese non sembra essere una grande opzione per il tecnico serbo. Tanto che in molti si stanno chiedendo: ma c'è un caso De Jong?

Il giocatore - e questo va sottolineato positivamente - non ha mai mostrato pubblicamente segnali di nervosismo o insofferenza, anche se il dispiacere di non giocare è tangibile e comprensibile. Con la Lazio sarà la terza partita in sette giorni. Forse un po' di turnover ci sarà. Forse si passerà al nuovo modulo. Forse ci sarà spazio per De Jong. Troppi forse per uno abituato a giocare, sempre. Da protagonista e leader assoluto e passato ad essere un leader silenzioso. Sarà abbastanza per lui? Gennaio si avvicina e non è detto che De Jong, a  queste condizioni, accetti di restare.