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MILAN, è tempo di scelte chiare

Redazione

Modulo, giocatori e gioco: per Siniša Mihajlović è arrivato il tempo di trovare soluzioni trasparenti e definitive per il suo Milan

Una cosa ormai è certa, non si può andare avanti così, non si può buttare via l’ennesima stagione già a fine ottobre: c’è quindi bisogno di scelte chiare e definitive per venire fuori da questo ennesima crisi societaria e tecnica. Già, proprio l’aspetto che riguarda la società necessiterebbe di diversi approfondimenti in quanto la poca chiarezza e la conseguente confusione che regna nelle stanze dei bottoni di via Rossi sono una delle cause primarie di questo mezzo disastro ma in questo momento, alla vigilia della delicatissima partita contro il Sassuolo, preferiamo concentrarci sugli aspetti riguardanti la squadra ed il campo.

C’è bisogno quindi di scelte nette e definitive si diceva: in primis riguardo al modulo in quanto il tempo degli esperimenti sta finendo; la squadra deve cominciare ad avere un assetto definitivo che, possibilmente, dia equilibrio in campo e sicurezze ai suoi giocatori. Non è possibile cambiare continuamente in quanto cosi facendo la squadra non avrà mai una fisionomia consolidata ed un impianto di gioco accettabile. 4-3-1-2, 4-3-3, 4-4-2: chi più ne ha più ne metta ma è arrivato il momento in cui Mihajlović faccia la sua scelta definitiva.

Insieme al modulo c’è poi bisogno poi di trovare un 11 titolare pressocché definitivo o che comunque conti su almeno 8-9 elementi fissi su cui poter contare. Solitamente la spina dorsale di una squadra è fatta dal portiere, centrale difensivo, centrale di centrocampo, trequartista e centravanti: guardando la rosa attuale si potrebbero azzardare i nomi di Diego López, Romagnoli, Montolivo, Bonaventura e Bacca. Un’altra scelta da fare il prima possibile riguarda sicuramente il secondo centrale difensivo in quanto qualunque coppia si decida di lanciare ha bisogno di affiatamento e di sincronizzare i meccanismi. Anche sulle fasce andrebbero definiti i terzini titolari e, al momento, Antonelli e Calabria ci sembrano essere i più affidabili. A centrocampo sembra difficile rinunciare al dinamismo ed all’esperienza di De Jong mentre Kucka e Bertolacci potrebbero alternarsi a seconda del tipo di partita che si vuole impostare. In attacco la certezza deve essere Bacca, indiscutibilmente il miglior attaccante in rosa, possibilmente affiancato da Balotelli una volta risolti i problemi di pubalgia.

Detto del modulo e dei giocatori, Mihajlović è chiamato necessariamente a migliorare il gioco: il Milan di questo inizio anno non è né carne né pesce; se si poteva immaginare di non avere in rosa una qualità eccelsa, era però lecito aspettarsi molto di più dal punto di vista dell’organizzazione, della tattica e dei movimenti, sia difensivi ma soprattutto offensivi. Il Milan di oggi è una squadra piatta, lenta e prevedibile: questo rende la manovra offensiva molto sterile (il Milan è una delle squadre che ha tirato meno in porta nelle prime 8 giornate) e le occasioni da gol continuano a contarsi sulle dita di una mano in quanto gli attaccanti non vengono messi nella condizione di pungere. In più la squadra non riesce nemmeno a rimanere corta e compatta e subisce sempre gol sia per errori di reparto che individuali.

Dove non arriva la qualità dei singoli bisogna sopperire con l’organizzazione e con l’intensità: né una dimostrazione il Napoli, che una volta assimilato il gioco richiesto da mister Sarri, ha iniziato a volare rifilando proprio al Milan una vera e propria lezione di calcio fatta di velocità, intensità, movimenti senza palla, scambi di prima e continui inserimenti dei centrocampisti in zona gol; ovviamente poi la qualità degli interpreti, soprattutto in attacco, ha fatto il resto ma era evidente come fossero di fronte una squadra organizzata, che credeva negli schemi voluti dall’allenatore e li interpretava a memoria, e una squadra improvvisata sia dal punto di vista fisico che tattico che dopo aver retto a malapena per 30 minuti si è letteralmente dissolta con il passare dei minuti. Forse sudare già da inizio Luglio nei boschi delle Dolomiti è più redditizio che incassare 1-2 milioni in giro per il mondo facendo esibizioni più o meno di livello ma questo è un altro discorso.

Gaetano De Pippo