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Gennaio 2013. Un Galliani trionfante presentava alla stampa il colpo della sessione invernale, quella Gioconda che era tornata in Italia, Raiola docet, cioè Mario Balotelli.
Un anno e mezzo di gol, colpi testa e non solo in campo, errori ma anche buone gare. Fatto sta che nonostante tutto, non più tardi di un anno fa, veniva ceduto per quasi venti milioni di euro al Liverpool. Una stagione tribolata, la scorsa per Super Mario, che tanto Super, forse non lo è più. Acciacchi fisici, problemi veri o pseudo tali, poco calcio e troppa vita extra campo. Sembrava essere al centro di una parabola già in fase calante Mario. Tanto che ad agosto il suo ritorno in prestito gratuito è stato accolto dai tifosi inglesi come una liberazione e dai milanisti come l'ennesimo errore di mercato. Ma è bastato poco per far ricredere almeno in parte il tifo rossonero. Un paio di partite giocate con sprazzi del vero Mario, una grande prestazione nel derby contro l'Inter, senza gol ma con la speranza di poter tornare a graffiare come un tempo. La gara successiva contro l'Udinese, gol e spettacolo, e un Balotelli che sembra iniziare a mettere in crisi Mihajlovic su come e quando farlo giocare. Ma gli entusiasmi si spengono quasi subito. Nella successiva gara di Genova, il Milan perde nonostante Mario avesse giocato bene, ma è qui che iniziano gli ennesimi problemi fisici dell'ex attaccante dell'Inter.
Pubalgia, la chiamano. Un'infiammazione subdola, che si nasconde e torna, con delle avvisaglie che già c'erano, ma forse sono state sottovalutate. E con questo sono passati due mesi di cure, allenamenti ridotti e personalizzati, la cosiddetta "medicina conservativa" che comunque non ha portato frutti. Oggi è arrivata la decisione definitiva, sarà operazione che, si spera, risolva per sempre questo fastidioso problema che affligge molti calciatori e sportivi. Ci vorrà del tempo, forse un mese e mezzo o due, ma Mario è già spavaldo ed è sicuro che tornerà prima del previsto e più forte di prima. E il Milan lo spera. Spera in una nuova presentazione, come quella del gennaio 2013. Un Balotelli nuovo, guarito, che riparta da zero e diventi il primo e vero colpo di mercato del nuovo anno. L'operazione è stata pensata anche per questo. Mario sarà il primo rinforzo di una squadra che ha bisogno di talento vero, e Balo di talento ne ha da vendere. Per questo l'operazione è vista in modo positivo. E sarà un nuovo inizio, per quello che, si spera, sia l'anno del rilancio. Di Balotelli e del Milan.
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