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Dopo la bella prova offerta la scorsa settimana contro la Sampdoria, il Milan di Sinisa Mihajlovic era atteso dall'esame di maturità, ieri sera, al 'Braglia' di Modena contro il Carpi, penultimo in classifica. Lo 0-0 ottenuto dai rossoneri, per giunta grazie ad un paio di interventi salvarisultato di Gianluigi Donnarumma, ha testimoniato, per l'ennesima volta, le palesi difficoltà della squadra milanese ogni qualvolta si esibisce lontano da 'San Siro'.
Fuori casa, infatti, il Milan non riesce ad ingranare, e finora, quando siamo giunti a 4 giornate dalla fine del girone d'andata, sta offrendo un rendimento decisamente negativo, mantenendo un ritmo quasi da zona retrocessione. Lontano da Milano, il Diavolo ha ottenuto finora due vittorie, martedì 22 settembre, quando i rossoneri grazie alle reti di Mario Balotelli, Giacomo Bonaventura e Cristián Zapata si imposero, soffrendo, per 3-2 al 'Friuli' di Udine, e domenica 1° novembre, quando, in virtù delle reti di Andrea Bertolacci, Philippe Mexés e Carlos Bacca espugnarono l'Olimpico biancoceleste regolando la Lazio con un perentorio 3-1.
Al di là di questi due acuti, appena due pareggi, strappati contro il Torino (1-1, rete di Bacca per i rossoneri, sabato 17 ottobre), e proprio ieri sera al cospetto del Carpi di Fabrizio Castori, e, per il resto, 4 sconfitte. Molte di queste, pesanti, per via del gap tecnico e motivazionale dimostrato rispetto le avversarie: 0-2 subito a Firenze (reti di Marcos Alonso e Jošip Iličić) il 23 agosto all'esordio in campionato; 0-1 nel derby contro l'Inter del 13 settembre (gol vittoria nerazzurro di Fredy Guarín), seppur al termine di una prova tutto sommato positiva; 0-1 a 'Marassi' contro il Genoa, in virtù di una rete dello svizzero Blerim Dzemaili, lo scorso 27 settembre, nell'ultima gara di Mario Balotelli e Nigel de Jong dal 1'; 0-1 anche allo 'Stadium' il 21 novembre contro la Juventus, con Donnarumma trafitto da distanza ravvicinata dall'argentino Paulo Dybala.
Così non va. Il Carpi, prima della partita di ieri sera, aveva incassato la bellezza di 27 reti in 14 gare, quasi due gol a partita. Ed il Milan, contro la peggior difesa del torneo, non solo non è stato in grado di realizzare alcuna rete, ma nemmeno di essere realmente pericoloso dalle parti della porta difesa da Vid Belec. In più, altro dato piuttosto inquietante, il Milan, in ben 7 gare su 15, vale a dire nel 50% dei casi, è rimasto a secco: tre volte nelle ultime quattro partite disputate, con la già citata partita contro la Sampdoria quale unica, dorata eccezione di un periodo molto negativo.
In conferenza stampa, nelle interviste, e, più in generale, a parole, è facile far promesse. Quelle, sul campo, possono essere anche disattese. I freddi numeri, invece, non mentono mai. Ed attestano, allo stato attuale delle cose, uno score disastroso della squadra rossonera. Vedremo, adesso, che succederà da qui a Natale: urge una rapida inversione di tendenza, altrimenti si rischia di dover riporre nel cassetto anticipatamente l'ennesimo progetto tecnico annunciato come vincente e rivoluzionario ed infine rivelatosi, al contrario, come un'altra occasione mancata per il riscatto.
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