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MILAN, il 4-3-3 funziona: Niang torna e gioca esterno?

M'baye Niang Milan
Con la modifica del modulo, il Milan di Mihajlovic ha cambiato passo: vista la squalifica di Bonaventura, Niang potrebbe giocare da ala destra

Daniele Triolo

Sabato sera, a 'San Siro', il Milan cercherà di conquistare la sua quarta vittoria consecutiva dopo quelle collezionate in casa contro Sassuolo (2-1) e Chievo (1-0), ed in trasferta, a Roma, contro la Lazio (3-1) in quella che è stata, senza dubbio, la miglior performance stagionale della squadra di Sinisa Mihajlovic. Da quando, in occasione della partita contro il Torino, il tecnico serbo ha deciso di modificare l'assetto dei suoi uomini in campo, passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3, e pertanto allargando il gioco sugli esterni rinunciando alla figura del trequartista, la squadra ha cambiato passo, divenendo maggiormente incisiva in fase offensiva e limitando al minimo i pericoli dalle parti di Gianluigi Donnarumma.

Con il 4-3-3, il Milan ha ritrovato solidità, compattezza, fiducia nei propri mezzi: i rossoneri stanno attraversando una fase di crescita prorompente, a livello collettivo, nella quale stanno emergendo anche i singoli. Riccardo Montolivo, oramai insostituibile da regista davanti la difesa, sta dando finalmente prova delle sue innegabili qualità; Carlos Bacca, centravanti strappato al Siviglia, si sta confermando cecchino implacabile; Alessio Romagnoli, in coppia con il più esperto Alex (che dovrebbe, però, saltare la sfida contro l'Atalanta), cresce partita dopo partita, così come Andrea Bertolacci, purtroppo frenato da una lesione ai flessori della coscia patita contro Lazio. Su tutti, però, sta spiccando Giacomo 'Jack' Bonaventura, sempre tra i migliori in campo, e vera arma in più di questo Milan. Uomo gol, certamente, ma soprattutto nelle vesti di assist-man, proprio come all'Olimpico, quando ha mandato in rete sia Philippe Mexes sia Carlos Bacca.

Il cartellino giallo rimediato, però, nei minuti finali della gara di Roma farà perdere a Bonaventura la partita contro la 'sua' Atalanta: per la sua sostituzione, Mihajlovic sta valutando se schierare dall'inizio il giapponese Keisuke Honda o il francese M'baye Niang. La logica suggerirebbe di inserire Honda, che ha sicuramente più allenamenti sulle gambe, e smania dalla voglia di riprendersi il posto da titolare perso un mese fa in favore di Alessio Cerci. Mihajlovic, però, sarebbe tentato di schierare sin dal 1' Niang nel tridente offensivo, a destra, con Bacca al centro e l'ex torinista dirottato sul versante opposto. Niang è tornato in gruppo da qualche giorno, dopo la frattura del quinto metatarso del piede destro riportata lo scorso 4 agosto, in AUDI Cup, contro il Bayern Monaco, ed in questi allenamenti, malgrado una condizione fisica ancora abbastanza approssimativa, sta dimostrando di essere in grado di giocare finalmente una 'gara vera'.

A Genova, dove ha passato la scorsa stagione in prestito ai rossoblu di Gian Piero Gasperini, Niang aveva dimostrato di saper anche segnare (5 reti realizzate in 14 presenze con il Grifone) giocando da prima punta, anche se, per caratteristiche fisiche, il francesino sembra poter rendere meglio giocando o da seconda punta in un 4-4-2 oppure, come ai tempi del Milan di Massimiliano Allegri, stagione 2012-2013, largo a destra nel tridente. Esattamente nella posizione in cui Mihajlovic medita di lanciarlo contro l'Atalanta. In attesa che il Milan viri, come annunciato dal suo allenatore, verso quel 4-4-2 tanto caro a Galliani, con la conferma del modulo a tre punte Niang è pronto a correre sulla fascia ed a dimostrare che, uno come lui, in questa squadra può rappresentare davvero un valore aggiunto. Ripagando, così, la fiducia di Mihajlovic, che, in estate, ci aveva visto lungo, stoppando qualsiasi velleità delle squadre che avevano tentato, a più riprese, di portarlo via dal Milan.