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MILAN, il derby delle facce nuove

Luiz Adriano, attaccante del Milan
Tanti i giocatori nuovi in casa rossonera, molti dei quali saranno al primo derby. Vediamo insieme vantaggi e svantaggi di questa singolare situazione

Daniele Triolo

Ci si avvicina a grandi passi al big match di domenica 13 settembre, quando, alle ore 20.45, il Milan affronterà l'Inter nel derby serale che chiuderà il programma della terza giornata di Serie A. Una partita assolutamente da non fallire per i rossoneri, che hanno cominciato la stagione in maniera interlocutoria: dopo un positivo esordio in Coppa Italia contro il Perugia (un 2-0 firmato da Honda e Luiz Adriano), il Milan è incappato in una pessima prestazione a Firenze, abbattuto dai viola in virtù delle reti di Marcos Alonso e Jošip Iličić ed in una gara di poche luci e tante ombre contro l'Empoli, nonostante la vittoria per 2-1. Il risicato successo (3-2) nell'amichevole di giovedì scorso contro il Mantova ha contribuito, poi, a far sbottare Siniša Mihajlović, uscito dal terreno del 'Martelli' scuro in volto: il tecnico serbo si aspetta, proprio nel derby, una reazione dai suoi uomini. Il Milan è chiamato ad una partita di grinta, orgoglio e, si spera, un buon gioco.

Non sarà facile, in quanto, oltre a non avere in casa un vero playmaker, a centrocampo i rossoneri dovranno rinunciare anche all'incursore Andrea Bertolacci, fermo per una piccola lesione agli adduttori della coscia destra; Mihajlović medita se schierare dal 1', accanto ai positivi Nigel De Jong ed Andrea Poli, l'ex genoano Kucka. Tra le fila rossonere, inoltre, questo potrebbe essere definito come il 'derby delle facce nuove'. Saranno, difatti, ben 4 i giocatori della formazione titolare che vivranno proprio domenica sera il loro primo derby milanese: si tratta di Alessio Romagnoli, lo stesso Kucka, Carlos Bacca e Luiz Adriano. Forse 5, qualora Mihajlović decidesse di riproporre Rodrigo Ely titolare in difesa in luogo di Cristián Zapata. In panchina, oltretutto, siederanno, con tutta probabilità, anche i giovani Davide Calabria e José Mauri, entrambi classe '96, l'uno proveniente dalla Primavera di Cristian Brocchi, l'altro prelevato dal Parma dopo il fallimento del club ducale.

Nell'Inter, addirittura, le facce nuove in campo domenica sera saranno almeno sette, e cioè João Miranda, Jeison Murillo, Alex Telles, Felipe Melo, Geoffrey Kondogbia, Ivan Perišić e Stevan Jovetić, con i possibili inserimenti dalla panchina di Martín Montoya ed Adem Ljajić. Quali sono i vantaggi di avere, in campo, così tanti giocatori che non hanno mai vissuto prima d'ora un derby di Milano? Sicuramente, i calciatori potranno risentire meno della pressione ambientale, e scendere in campo con meno tensione rispetto ai colleghi che, avendola già giocata, ben conoscono l'importanza capitale che riveste la stracittadina milanese. Il fatto, poi, che Inter-Milan si giochi ad inizio campionato, e pertanto non rivesta un ruolo così decisivo ai fini dei rispettivi (similari) obiettivi di classifica consentirà ai “neofiti del derby” di giocare con la mente libera da qualsiasi calcolo, ragionamento e maggiormente predisposti a cercare la giocata di classe ed il guizzo vincente.

Gli svantaggi? Risiedono perfettamente nell'altra faccia della medaglia. Non comprendere appieno, infatti, il valore del derby di Milano, e la carica emotiva che potrebbe suscitare una sua vittoria, nell'immediato e nel prosieguo del campionato, potrebbe rivelarsi controproducente per tutte le facce nuove che saranno in campo domenica sera. Coloro i quali, invece, hanno già avuto la fortuna di giocare un derby, ne conoscono benissimo le insidie, così come sanno alla perfezione come ogni pallone, per quanto 'pesante', possa rivelarsi decisivo ai fini della vittoria dell'una o dell'altra squadra. Contestualmente, il fatto che si giochi ad inizio campionato potrebbe portare i calciatori a pensare come, in caso di sconfitta, ci sia sempre la partita successiva per rimediare.

Pensieri, questi, assolutamente da esorcizzare per i rossoneri, che hanno nel derby l'opportunità per il rilancio. Romagnoli potrà convincere definitivamente Mihajlović di aver fatto bene a far spendere 25 milioni di euro per lui in estate; Kucka avrà l'occasione di dimostrare come non sia un semplice 'ripiego' di Soriano, mentre, per la coppia d'attacco sudamericana, il derby rappresenterà un impegnativo banco di prova per testare la compatibilità tra Bacca ed Adriano. Salvo poi scoprire, magari, che il derby può essere deciso da chi non ti aspetti: due anni fa, da De Jong; domenica sera, perché no, da un acuto del redivivo Mario Balotelli. Uno che faccia nuova proprio non è, su ambo i fronti, ma che potrebbe rivelarsi la carta vincente del nuovo Milan di Siniša Mihajlović.