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MILAN: Kucka, l’insostituibile a sorpresa

Juraj Kucka Milan
Juraj Kucka è arrivato a Milano tra lo stupore e lo scetticismo: nel giro di qualche settimana, è diventato titolare inamovibile per Siniša Mihajlović

Daniele Triolo

Un'estate intera ad inseguire prima Axel Witsel, poi Roberto Soriano, e quindi, 'last minute', nuovamente Axel Witsel. Nessuno di questi ottimi giocatori è approdato in rossonero al termine della sessione estiva di calciomercato. Eppure, dopo le acquisizioni di Andrea Bertolacci, pagato 20 milioni alla Roma, e di José Mauri a parametro zero dal Parma, il Milan, esattamente il 28 agosto scorso, un ulteriore innesto a centrocampo lo ha effettivamente piazzato, prelevando dal Genoa per 3 milioni il 28enne centrocampista slovacco Juraj Kucka.

Kucka, antico pallino dell'amministratore delegato all'area sportiva del Milan, Adriano Galliani, ha firmato un contratto quadriennale con il Diavolo, tra lo stupore di tifosi ed addetti ai lavori: il giocatore, infatti, uno dei punti fermi del centrocampo di Gian Piero Gasperini, sembrava diretto verso la Süper Lig turca, dove lo aspettava il Bursaspor. Galeotta è stata una telefonata di Enrico Preziosi, Presidente del Genoa, all'amico Galliani: memore dell'innamoramento del dirigente milanista per Kucka, prima di concludere la trattativa con il club turco, Preziosi ha offerto il calciatore a Galliani, il quale, constatate le difficoltà, pratiche ed economiche, di arrivare ai primi due obiettivi di Siniša Mihajlović per il centrocampo, ha chiuso nel giro di mezza giornata per l'arrivo del Nazionale slovacco a Milanello.

Oltre allo stupore, rapidamente, tra i tifosi ha cominciato a serpeggiare un po' di scetticismo: avrebbe potuto un giocatore con le caratteristiche di Juraj Kucka servire realmente a questo Milan, che avrebbe necessitato, in realtà, di un regista con cervello e dai piedi buoni? Kucka, effettivamente, non sembrava essere propriamente il profilo ideale, nonostante le ottime qualità fisiche e tecniche delle quali è in possesso. L'ex Genoa, però, ha saputo ritagliarsi altrettanto velocemente uno spazio importante in questo Milan. Nello schieramento tattico di Mihajlović, in primis, e nel cuore dei sostenitori della compagine rossonera, poi. Kucka ha esordito con la maglia del Milan il 29 agosto, giorno successivo al suo arrivo, contro l'Empoli, ma partendo dalla panchina. Durante la sosta per le Nazionali, poi, ha lavorato bene, convincendo l'allenatore a farlo partire da titolare nel derby contro l'Inter. Kucka è stato uno dei migliori in campo: corre, tanto. Picchia, abbastanza, facendo sentire il proprio fiato sul collo degli avversari. Gioca la palla, con bravura, dimostrando come anche lui possa, all'occorrenza, contribuire ad innalzare il tasso tecnico del settore nevralgico del gioco del Milan, senza però rinunciare ad una massiccia dose di fisicità.

Contro il Palermo, addirittura, avrebbe potuto gettare la spugna dopo pochi minuti, a causa di una leggera distorsione alla caviglia. Invece, il guerriero Kucka, leggermente zoppicante, si è rialzato, ed ha continuato a giocare con impegno, dedizione alla causa rossonera, ed uscendo dal campo con la maglia sudata. Impossibile che non scoppiasse la scintilla con i tifosi, insostituibile, anche se un po' a sorpresa, per l'assetto tattico di Siniša Mihajlović. Con un Kucka così, perfettamente integratosi con Riccardo Montolivo e Giacomo Bonaventura, sarà molto complicato per Nigel De Jong riconquistare un posto da titolare in questo Milan. Le partite sono tante, e, come preannunciato dall'allenatore, ci sarà anche molto turnover: un Kucka così in forma e così ben concentrato a far bene per il gruppo, però, difficilmente lo si può lasciare fuori.