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Nella vita, è risaputo, non bisogna mai dire mai. Alzino la mano quanti avevano ipotizzato, appena 365 giorni orsono, che Mario Balotelli avrebbe potuto vestire nuovamente la maglia rossonera. Eppure, ad un anno di distanza dalla separazione tra SuperMario e la squadra del suo cuore, dopo una stagione più che travagliata in maglia Liverpool, l'attaccante bresciano ha rimesso piede a Milanello, portandosi dietro tante speranze, ed un'incredibile voglia di rivalsa. Quando arrivò, nel gennaio 2013, Balotelli si presentò al Milan da stella in campo, e uomo simbolo della società, persino per la campagna abbonamenti. Ora che è rientrato, agosto 2015, nonostante i numerosi tifosi e curiosi che attira soltanto la presenza del numero 45 rossonero, Balotelli sembra essere migliorato, cresciuto, maturato. Sembra essere un uomo nuovo. E la speranza di tutti i sostenitori del Diavolo è quella che, finalmente, il ragazzo abbia deciso di diventare un campione, oltre che averne soltanto il potenziale.
Intanto, Balotelli è stato convocato per stasera, quando, alle ore 20.45, il Milan affronterà a 'San Siro' l'Empoli. Il 25enne attaccante partirà dalla panchina, lasciando il proscenio agli altri neoacquisti rossoneri, Carlos Bacca e Luiz Adriano. Dietro le punte, giostrerà uno tra Suso (favorito) e Keisuke Honda. Toccherà a Balotelli, da qui in avanti, nei prossimi allenamenti, convincere il tecnico Siniša Mihajlović a puntare su di lui come titolare; Mihajlović ha avallato l'arrivo di Balotelli, ha parlato con lui, è rimasto convinto del suo cambiamento, e si è fatto, in qualche modo, 'garante' di SuperMario. Il tecnico serbo appare fermamente sicuro del notevole apporto che Balotelli potrà recare in dote al suo Milan, al punto che, addirittura, non ha escluso l'ipotesi di poterlo schierare insieme a Bacca ed Adriano, invece che al posto di uno dei due, nella posizione di trequartista.
Una scelta, questa, alquanto strana, visto che Balotelli, in tutta la sua carriera, non ha mai realmente dimostrato di volere, e di sapere, aiutare la squadra in fase di copertura. Quando è in forma, Balotelli è un imprevedibile finalizzatore, è autore di gesti tecnici superiori alla media dei suoi colleghi, ed è straripante, quasi incontenibile sotto il punto di vista fisico. Di certo, però, non appare in grado di poter ricoprire il ruolo che, naturalmente, riveste il numero 10 di una squadra. Il trequartista, nel 4-3-1-2, deve essere bravo a fare da raccordo tra il centrocampo e l'attacco, correre, se possibile, per due, avere una visione di gioco che gli possa permettere di fornire l'assist vincente per il compagno di reparto o, quando possibile, possedere l'intelligenza tattica per mettersi in proprio ed andare alla battuta a rete. Tutto questo non sembra essere propriamente 'nelle corde' di Balotelli, che è sempre stato un po' più prima donna e primo attore in ogni squadra dove ha giocato.
Inoltre, Mihajlović ha sempre sostenuto come nelle sue squadre, il trequartista deve essere un elemento abile a fare le due fasi ed a buttarsi dentro senza palla. Uno come Honda, uno come Soriano (motivo per il quale è così richiesto sul mercato); non certo uno come Balotelli. Soltanto il campo, e l'atteggiamento mentale di Balotelli, però, diranno se il tecnico serbo sarà in grado di vincere l'ennesima scommessa tattica della sua carriera: una scommessa che, se vinta, potrebbe davvero consentire al Milan di compiere un salto di qualità ed ad uno dei suoi più discussi calciatori, magari, di scoprirsi re in una nuova dimensione.
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