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Ormai mancano pochissimi giorni al derby tra Milan e Inter che si disputerà domenica sera a 'San Siro'. La stracittadina di Milano è sempre una partita speciale per tutto l’ambiente rossonero e nerazzurro, ma quest’anno avrà un sapore particolare, soprattutto per due ex dell’Inter che ora sono nel club milanista: Siniša Mihajlović e Mario Balotelli.
Siniša. Il serbo ha disputato due stagioni da calciatore nel club interista, totalizzando 25 presenze e 5 gol, vincendo 2 Coppe Italia e uno Scudetto nella stagione 2005/2006. E’ sempre stato apprezzato dal popolo interista per la sua determinazione, per la sua grinta e soprattutto per il suo modo superbo di tirare le punizioni, che gli hanno consentito di realizzare una doppietta decisiva contro la Roma il 12 febbraio 2005 a 'San Siro' e un altro gol decisivo, sempre su punizione, in occasione della Finale di ritorno della Coppa Italia tra la squadra neroazzurra e quella giallorossa.
E’ sempre stato considerato “un interista” e proprio per questo motivo è stato scelto da Roberto Mancini per occupare l’incarico di allenatore in seconda. Il tecnico di Jesi è stato fondamentale per la crescita del serbo, che gli ha permesso successivamente di allenare il Bologna, la Fiorentina, la Serbia e poi la Sampdoria. Anche come secondo di Mancini, Mihajlović ha conquistato due scudetti e una Supercoppa italiana. E’ chiaro ed evidente quindi, che il match di domenica sera, non sarà uno qualunque per lui. Il tecnico ha voglia di conquistare tutto l’ambiente rossonero visto l’avvio difficile e il derby è l’occasione giusta. Già in passato ha fatto male ai neroazzurri: quando era l’allenatore del Catania, la squadra siciliana vinse contro il L’Inter di Josè Mourinho. La vittoria contro gli interisti mancava ai catanesi da 44 anni. Insomma, Siniša sa come si fa e vuole dare un altro dispiacere ai suoi ex tifosi.
Mario. La storia di Mario, invece, è completamente diversa rispetto a quella del suo attuale allenatore. Nell’Inter ha giocato negli Allievi, poi nella Primavera e infine venne inserito sempre da Roberto Mancini in prima squadra debuttando in Cagliari-Inter 0-2. L’attaccante si impose subito in prima squadra realizzando dei gol importanti sia in campionato e sia in Coppa italia, diventando uno degli idoli del popolo interista che si sfregavano le mani, per avere in casa un talento cosi cristallino.
Qualcosa però si incrinò nella stagione del triplete targata Josè Mourinho: in occasione della semifinale di Champions tra Inter e Barcellona a 'San Siro', Mario venne fischiato dal pubblico per essere entrato in campo piuttosto svogliato, scatenando le ire dell’allenatore portoghese. L’ex giocatore del Liverpool a fine partita non riuscì a placare la sua frustrazione, togliendosi la maglia e gettandola per terra. In seguito a quell'episodio, il rapporto con i tifosi non è stato più lo stesso, visto che non l’hanno mai veramente perdonato per l’accaduto.
Anche per questi problemi ambientali, Balotelli si trasferì in Inghilterra al Manchester City, per poi ritornare a Milano, con la maglia rossonera però, nel gennaio 2013. Per lui la partita contro l’Inter è molto importante e questo lo si è visto chiaramente in passato quando Super Mario affrontò la formazione nerazzurra nel derby di ritorno della stagione 2013-2014, finito 1-1 con le reti di El Sharawy e Schelotto. In quella occasione, il numero 45 rossonero, innervosito dai fischi e dal clima attorno a lui, giocò una brutta partita, sbagliando dei gol facili davanti a Handanović. Domenica sera non partirà titolare, ma se dovesse entrare in campo, dovrà dimostrare di essere cambiato anche nel gestire la tensione di partite cosi importanti.
Il film sembra già scritto: Balotelli entra nel secondo tempo, al suo nuovo debutto con la maglia rossonera e decide il derby con un suo gol. Se dovesse accadere, siamo sicuri che l’attaccante finalmente esulterebbe, perché la gioia sarebbe troppo grande da poterla nascondere.
Mario e Siniša. Sarà il loro derby? Se lo augurano tutti i tifosi del Milan che in una sola notte potrebbero avere due nuovi idoli.
Salvatore Cantone
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