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Reduce dalla pesantissima sconfitta contro il Napoli, che ha regolato il Milan con uno 0-4 che non ammette repliche, il tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic ha commentato così, in conferenza stampa, la prestazione della squadra rossonera: "C'è poco da dire, brutto dirlo, ma è la realtà. Ha vinto la squadra più forte. Hanno fatto la differenza i loro attaccanti e la nostra fase difensiva. Abbiamo regalato i premi due gol ed è finita la partita. Non c'è stata reazione purtroppo. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere deboli di testa, dobbiamo uscire da questa situazione. Lo possiamo fare solo parlando e lavorando. Lavoriamo tanto, ma non basta, dovremo fare ancora di più, è l'unica cosa da fare è quella".
Gli acquisti estivi: "Oggi non si è visto il valore di questi giocatori, ma la squadra che ha sceso in campo era la migliore possibile e si è visto fino al 2-0. Emotivamente siamo deboli"
Gli obiettivi: "Se sei il Milan il tuo obiettivo è stare in alto, non si possono cambiare dopo 6/7 giornate. Capisco che è difficile immaginare ad un Milan in alto in classifica, però il nostro obiettivo rimane quello. C'è sempre meno tempo, per come si comportano in campo sono il primo a criticare la squadra, non puoi permetterti certi errori"
Berlusconi: "Se mi chiederà spiegazioni gli darò spiegazioni"
Cerci: "Era l'unico giocatore offensivo che avevamo in panchina, dovevo recuperare il risultato è facile parlare di squilibrio dopo la partita in altre occasioni è andata bene e nessuno si è lamentato. Il problema non è il modulo o il sistema di gioco".
Il modulo: "Purtroppo abbiamo poche alternative, su cinque attaccanti 3 oggi erano fuori. C'è Cerci che però nel 4-3-1-2 è poco efficace per le sue caratteristiche, quando torneranno gli infortunati proveremo a studiare altre soluzioni"
Dove lavorare: "Magari ci vuole Freud per la testa di questi ragazzi. Io ci sto provando da quando sono arrivato, parlo tanto con la squadra in gruppo e con i singoli, cerchiamo di analizzare tutto e migliorare. Mi aspettato di risolvere prima questo problema, evidentemente sbagliavo e non siamo ancora vicini alla risoluzione di queste cose. L'unica medicina comunque è il lavoro devo dire la verità noi in settimana facciamo tanto e bene, servono cose diverse forse"
L'esonero: "Non dipende da me, la società prende le decisioni. Io sicuramente non mi dimetterò, non l'ho mai fatto questo è sicuro. Deciderà la società, io su queste cose però non mi posso fasciare la testa io penso solo a risolvere i problemi della squadra. Sono convinto di poterli risolvere, magari mi sbaglio non so. Da altre parti ho visto problemi simili, ma sono riuscito a risolverli, qui evidentemente serve più tempo, ma io so di averne pochissimo, dovremo sfruttarlo al meglio"
Il Napoli: "Non mi serve questa partita per capire che sono forti. Si è visto oggi e non solo, si vede in tutte le partite che hanno un grande potenziale offensivo"
Gli errori: "Dopo il primo errore abbiamo smesso di giocare la palla e di ripartire. Quando vuoi sempre la palla sui piedi è più facile farsi marcare"
I leader: "Nessuno ha responsabilità dei giocatori. La responsabilità è mia"
Dal nostro inviato a San Siro Edoardo Lavezzari
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