archivio2015

MILAN: Risveglio Cerci, può essere la chiave per il 4-4-2

Redazione

Dopo un inizio di stagione fatto di tanta panchina e pochissime (brutte) prestazioni, ieri Alessio Cerci ha mandato segnali importanti

Cerci e il Milan: un amore nato dopo la strabiliante stagione 2013/2014 all’ombra della Mole, sponda granata, in coppia con Immobile. A differenza degli anni precedenti, dove era sempre utilizzato come esterno di fascia destra per favorire le sue accelerazioni e per poter così rientrare sul mancino, il maestro Ventura lo impiegò come seconda punta e venne ripagato con 13 reti e ben 11 assist.In quell’estate il Milan s’interessò fortemente al giocatore di Velletri che però, nell’ultimo giorno di mercato, finì all’Atletico Madrid del «Cholo» Simeone. L’avventura con i "Colchoneros" fu disastrosa e nel gennaio del 2015 fu prestato per 18 mesi ai rossoneri, in cambio del figliol prodigo Torres.

Dopo quasi un anno non ha lasciato una traccia indelebile dalle parti di Milanello, anzi negli ultimi sei mesi della scorsa stagione mostrava un grave deficit a livello fisico, figlio della mancata preparazione estiva e dello scarso utilizzo a Madrid, dove era impiegato con il contagocce. Né con Inzaghi né con Mihajlovic, suo allenatore ai tempi della Fiorentina, sembra essere sbocciato l’amore, anche perché il tecnico serbo finora, giocando con due punte, gli ha sempre preferito o Luiz Adriano o l’ultimo arrivato Balotelli. Alessio, quando chiamato in causa, era spesso confinato sulla fascia, dove è sempre sembrato abulico e fuori dal gioco, anche per colpa del momento poco brillante generale della squadra. Ora, dopo la batosta contro il Napoli, il Milan sembra finalmente poter cambiare modulo, abbandonando l’uso del trequartista, poiché in rosa non c’è un giocatore adatto a ricoprire quel ruolo in maniera efficace: Suso, lo stesso Cerci, Bonaventura e Honda non hanno dato garanzie quindi è logico provare a cambiare per dare una sterzata alla stagione.

Il nuovo schieramento, visto anche in amichevole contro il Monza, prevede un classico 4-4-2, dove il ruolo più delicato riguarda certamente quello degli esterni. In questo caso, può tornare utile proprio l’«Henry di Valmontone» (così lo chiamavano impropriamente nel vivaio romanista), che agirebbe sulla fascia destra con Bonaventura dalla parte opposta. In amichevole, infatti, ha dimostrato una buona tenuta e soprattutto quei segnali di risveglio che da tempo tutta la tifoseria si aspetta. E’ presto per dire se ora Cerci tornerà quello di Firenze o di Torino, ma di sicuro farlo giocare nel ruolo a lui più congeniale potrebbe essere un importante punto di partenza.

Davide Benericetti

@davben86