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Prima del posticipo di domenica scorsa contro la Sampdoria, l'amministratore delegato all'area sportiva del Milan, Adriano Galliani, aveva lanciato un inquietante input ai calciatori: “Senza Europa, anche loro sanno che servirà una rosa ridotta”. Il che, tradotto in parole povere, equivaleva a dire che, nel caso una mancata qualificazione europea, la rosa attualmente a disposizione di Filippo Inzaghi sarebbe stata ulteriormente sfoltita. La rete di Roberto Soriano, parzialmente recuperata dal guizzo in area piccola di Nigel De Jong, ha poi virtualmente estromesso i rossoneri dalla prossima Europa League. Sembrano essere decisamente troppi, infatti, i 7 punti da rimontare nei confronti proprio dei blucerchiati e della Fiorentina per poter sperare in un piccolo miracolo sportivo.
Ed ora, che si fa? Il Milan è davvero vicino a fare, nuovamente, tabula rasa. Come succede, ad onor del vero, da un paio di stagioni a questa parte. C'è il rischio piuttosto concreto che si possa demolire e distruggere anche quel poco di buono che, faticosamente, è stato realizzato in questa stagione. E tanti giocatori, magari incappati soltanto in una 'stagione no', potrebbero essere messi alla porta a causa di tante, troppe motivazioni. Scopriamo chi sono:
- Michael Agazzi: arrivato in estate dal Chievo a parametro zero per giocarsi il posto da titolare con Abbiati, non ha mai convinto Inzaghi che lo ha velocemente retrocesso a terza scelta. Ha discreto mercato in Serie A, verrà ceduto, e Stefano Gori promosso nel ruolo di terzo estremo difensore;
- Salvatore Bocchetti: a gennaio, il suo arrivo in prestito dal CSKA Mosca era stato salutato con fervore dallo staff tecnico rossonero. Un paio di partite buone, poi sono rientrati gli infortunati, e il difensore napoletano non ha visto più il campo. Non sarà riscattato dal club sovietico;
- Philippe Mexès: nonostante il suo ottimo rendimento nell'ultimo periodo, e stia giocando titolare fisso accanto a Paletta, lascerà il Milan. Un po' perché la società non ha mai gradito il suo raptus di follia in Lazio-Milan costatogli 4 giornate di squalifica, un po' perché è in scadenza di contratto ed il suo ingaggio (4,5 milioni netti l'anno) è attualmente uno dei più pesanti dell'intera rosa;
- Christian Zaccardo: forse stavolta se ne va davvero. Già in gennaio avrebbe dovuto lasciare il Milan, poi i tanti infortuni nel reparto lo hanno, di fatto, bloccato a Milanello. Sempre utile, ma non indispensabile;
- Cristián Zapata: non gioca da tempo immemorabile, e, quando è stato chiamato in causa, il colombiano ne ha combinate di cotte e di crude. Si può piazzare sul mercato estero per qualche milione di euro, e la società ne potrebbe approfittare;
- Adil Rami: anch'egli, come Zapata, ha mercato in Ligue 1 e Premier League. Inoltre, è apparso in netto calo rispetto alla sua prima annata rossonera, prende abbastanza di stipendio, ed è stato retrocesso a riserva. Senza Europa, la permanenza a Milano di Rami è a pieno rischio;
- Michael Essien: a giugno scade il suo contratto con il Milan e non prolungherà il proprio accordo.
- Sulley Ali Muntari: caso spinoso, quello del centrocampista ghanese ex Udinese, Portsmouth e Inter. Per molto tempo, è stato uno delle prime scelte di Inzaghi per il centrocampo, anche quando, effettivamente, non meritava minimamente di giocare. Poi, la società gli ha comunicato che non sarebbe rientrato nei piani tecnici del prossimo anno, e lui si è auto-escluso dalle convocazioni della domenica fino a maggio. Addio scontato;
- Nigel De Jong: rappresenterebbe la perdita più grande per il Milan. Guerriero nato, lottatore, anima e fisico di questo Milan malandato. La società gli proporrà il rinnovo del contratto, ma l'olandese ha già scelto: cambierà aria, vuole un progetto vincente, sin da subito;
- Alessio Cerci: cercato, voluto, preteso da Inzaghi. Poi, tenuto in naftalina per un paio di mesi, e, quindi rispolverato nelle ultime domeniche. Con scarso successo. Prende molto, si impegna (forse) troppo poco. Potrebbe essere rispedito all'Atletico Madrid;
- Mattia Destro: a giugno il Milan dovrebbe versare 16,5 milioni alla Roma per riscattare un centravanti, finora, da 2 reti in 12 incontri. Considerando le esigue finanze della società rossonera, ed i mancati introiti della partecipazione in Europa, quelle risorse economiche potrebbero essere utilizzate diversamente.
- Giampaolo Pazzini: in scadenza di contratto, sarà lasciato libero di trovarsi una sistemazione.
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