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MILAN, svolta Cerci: può essere l’uomo in più

Alessio Cerci, attaccante del Milan
Finalmente Cerci. L'ala del Milan contro il Sassuolo pare aver convinto lo scettico pubblico di San Siro. Con maggiore continuità può essere l'uomo in più

Redazione

Voluto a tutti i costi da Inzaghi, l’avventura di Alessio Cerci al Milan, almeno fino ad oggi, è stata tutto fuorché positiva. Pochissime le partite disputate sotto la guida tecnica di Super Pippo e altrettante poche quelle disputate con Mihajlovic. Lo stesso tecnico che ha deciso di bloccare la sua partenza in estate. Con un solo scopo in testa: quello di recuperare il giocatore sia a livello fisico che mentale, prima di donargli l’aurea di ‘giocatore importante’.E che oggi sembra aver trovato, soprattutto grazie al cambiamento tattico deciso da Mihajlovic.

Il 4-3-1-2, difatti, lasciava pochissimo spazio all’ex granata, che ha visto il campo solo in alcuni spezzoni finali di gara. Ora la vera occasione. Il passaggio al 4-3-3 gli ha varcato le porte, con Mihajlovic che non ha perso occasione per buttarlo nella mischia. Prima a Torino, poi la chances in casa con il Sassuolo. Buona la prima? Nemmeno per sogno. All’Olimpico, stadio che lo ha reso grande, il giocatore ha deluso tutti. In primis i tifosi, che sembrano non aver mai sopportato l’ex Atletico Madrid fin dall’inizio, quando Cerci cercò di approdare in nerazzurro. Quindi un’altra occasione. Questa volta nel derby con l’Inter, nel Trofeo intitolato a Luigi Berlusconi, padre del patron rossonero. Seconda uscita e altra delusione.Tanto che giornalisti e addetti ai lavori iniziano a dubitare più che mai: Cerci non è un giocatore da grande club (sempre che il Milan lo sia ancora…).

Ma ecco che Mihajlovic, con tanto di orecchie da mercante, gli offre l’ultima possibilità. Quella di oggi, dove il Milan ha battuto per 2-1 il Sassuolo. Ottimo l’assist dell’esterno per Bacca sull’azione da rigore, ma soprattutto i suoi movimenti. Con il giocatore che è sembrato meno impacciato del solito. Insomma, buona la terza. Con tanti sorrisi di società e allenatore, intenzionato ora ad affidargli le chiavi dell’out mancino. Ma adesso serve attenzione, perché anche l’ex Toro lo sa: questa è la sua ultima occasione.

Non solo per conquistare il Milan, ma anche la nazionale. Fra poco più di sei mesi inizieranno gli Europei e di certo non vorrebbe mancare all’appuntamento. Ma per farlo servirà il miglior Cerci. Lo stesso visto a Torino e Firenze. E che Mihajlovic, come sottolineato più volte dallo stesso, è in grado di recuperare.

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