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MILAN, trequarti: Jack titolare, ma quanti dubbi

Honda e Bonaventura, fari del centrocampo del Milan (credits: GETTY Images)
Nel derby dovrebbe giocare Bonaventura sulla trequarti, ma i dubbi in quel ruolo continuano per Mihajlovic

Gianluca Raspatelli

Il 4-3-1-2 è un modulo caro alla storia rossonera, essendo stato il punto di riferimento tattico sia del grande Milan di Carlo Ancelotti sia del ciclo di Massimiliano Allegri. Quel "1" lì, in apparente solitudine, è una posizione nevralgica e fondamentale, in qualunque modo lo si intenda. Con Ancelotti, il trequartista dietro le due punte era spesso un numero 10 puro. Quel 10 che ha sempre fatto sognare i tifosi di ogni squadra. Infatti, dietro a due punte veloci e che danno profondità come Inzaghi e Shevchenko, serviva un vero e proprio rifinitore. La prima Champions fu vinta con Manuel Rui Costa dietro agli attaccanti, poi con l'arrivo di Kakà e l'addio di Rui fu spostato dietro le punte un altro numero 10, Clarence Seedorf. Allegri, invece, voleva dietro le punte un tipo di giocatore diametralmente opposto: un incursore. Non è un caso che il Milan dell'allenatore toscano abbia fatto la fortuna di Kevin-Prince Boateng. Ma a quel Milan serviva necessariamente un giocatore di quel tipo, di sostanza e inserimento senza palla. Infatti spesso le due punte erano Ibrahimović e Robinho, due che hanno nella loro indole il movimento lontano dalla porta, e non certo l'attacco della profondità.

Arriviamo al terzo 4-3-1-2 rossonero, quello di Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo non ha mai fatto mistero di intendere il trequartista in maniera più vicina ad Allegri, non a caso nella sua Sampdoria quel ruolo era occupato da Soriano. Però, come per i suoi due predecessori, bisogna fare i conti con chi si ha in attacco. In questo momento una delle poche certezze dei rossoneri sono Luiz Adriano e Carlos Bacca davanti, due prime punte. In effetti, per tutta l'estate e nelle prime due di campionato Mihajlovic ha provato da trequartisti Honda e Suso, due registi avanzati che sulla carta si adattano bene ai rapidi attaccanti sudamericani. Eppure nel derby in quel ruolo giocherà probabilmente 'Jack' Bonaventura.

Subito dopo la partita persa contro la Fiorentina, alla domanda sul possibile cambio di ruolo dell'ex giocatore dell'Atalanta, Mihajlovic ha risposto: "Abbiamo fatto la preparazione provandolo sempre in quel ruolo, non si cambia idea dopo una partita". Eppure Bonaventura è finito in panchina nel match successivo contro l'Empoli, salvo poi entrare proprio da trequartista al posto di un impalpabile Suso. E' in questo cambio contro l'Empoli che si può intuire il cambio di rotta del mister. Invece di inserire Honda, che sembrava il cambio più scontato, ha preferito "cambiare idea dopo una partita". Bonaventura è un giocatore ben più dinamico sia di Suso sia di Honda, ma alla rifinitura preferisce decisamente l'uno contro uno. Le chiavi di lettura possibili sono due: la bocciatura dopo due partite insufficienti di Honda e Suso, o la decisione del tecnico di seguire la sua indole e continuare a scegliere in quel ruolo un giocatore più dinamico che suggeritore. Probabilmente un po' di verità c'è in entrambe, ma intanto tutte le certezze ostentate nel precampionato vanno man mano scemando.

Dal mercato forse ci si aspettava qualche sforzo ulteriore per ricoprire quel ruolo. E se in realtà questo sforzo fosse stato fatto? Nel secondo tempo contro il Mantova da trequartista ha giocato un quarto giocatore, totalmente diverso dal trio fin qui citato: Mario Balotelli. La stagione è lunga, ma come abbiamo visto di certezze cene sono poche. Presupponendo il giusto atteggiamento in allenamento, Mihajlovic ha fatto capire che non ha paura di cucire addosso a Supermario il costume da trequartista. Magari già durante il derby.

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