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MILAN, una prova d’esame chiamata derby

Gianluca Raspatelli

Il derby sarà il primo vero banco di prova per tutti i nuovi acquisti del Milan: da Bacca a Luiz Adriano, da Bertolacci a Romagnoli.

Nei prossimi giorni abbonderanno, come sempre, le dichiarazioni convinte e anche un po' annoiate di chi sostiene che un derby alla terza giornata non è decisivo. Questo potrà pur essere vero in ottica di classifica, essendo il campionato ancora lungo. Ma dire che non è decisivo non vuol dire certo che conti poco, anzi. Infatti i Rossoneri arrivano da un'annata più che negativa, e da un'estate in cui si è dovuto ripartire da zero (la seconda in due anni).

Il mercato ha portato tanti volti nuovi, il nuovo allenatore Mihajlovic ha portato tante idee e concetti dimenticati, e la dirigenza è tornata ad esser vicina alla squadra. Eppure, dopo due giornate di campionato e un turno di Coppa Italia, il nuovo Milan è già sotto processo, e il derby è diventato un appello da non sbagliare. Quelli maggiormente in attesa di giudizio sono senza dubbio i giocatori. E in particolare ci si aspetta tanto dai nuovi, quelli che nella mente di Mihajlovic, Galliani e Berlusconi dovrebbero far fare il salto di qualità ad una rosa non all'altezza. Fin qui le prestazioni dei costosi acquisti estivi sono state ben poco uniformi.

In attacco non si può che ben sperare. Bacca e Luiz Adriano, per ammissione proprio di Mister Mihajlovic, hanno vinto da soli la partita con l'Empoli. Ma non solo. I due attaccanti, che sembrerebbero tatticamente similari, stanno dimostrando invece una grande complementarietà. Certo, nessuno dei due delizierà San Siro con dribbling o giocate strabilianti. Ma la loro concretezza, sempre anteposta all'estetica, ha conquistato sia l'allenatore sia i tifosi. Infatti molti sono rimasti stupiti da quanto questi due sudamericani abbiano ereditato poco dal calcio dei loro Paesi d'origine. Sia chiaro, non è vero che a questi due manca la qualità. Semplicemente non è mai ostentata in dribbling e numeri funambolici. Tutto deve essere funzionale alla squadra, e niente fine a se stesso: questo piace a Mihajlovic. E non dimentichiamo, tra le carte da sfoderare in attacco, Mario Balotelli. Supermario può sempre cambiare la partite se approccia col giusto spirito, che sembra aver ritrovato in allenamento.

Dalle note liete in attacco, si passa ai giocatori che invece hanno davvero la lente d'ingrandimento addosso. Su tutti, Alessio Romagnoli. Probabilmente per il prezzo del cartellino, e forse anche per il paragone scomodo con Nesta, è lui il più atteso degli acquisti. Fin qui non è sembrato al top della condizione fisica, e neanche totalmente tranquillo mentalmente. Di sicuro i compagni non lo aiutano, lasciandolo spesso e volentieri da solo a sbrogliare situazioni complicate.

L'altro acquisto da cui ci si aspetta una risposta è Andrea Bertolacci. Sapremo domani se potrà giocare contro l'Inter, dopo l'infortunio alla coscia subito in Nazionale. Di certo finora non ha convinto come mezz'ala del centrocampo a 3 di Mihajlovic. Nel suo nuovo ruolo, ciò che pare di più metterlo in difficoltà è mantenere alta l'intensità per tutto il match. Ma non è un problema prettamente fisico, bensì di tattica individuale: troppa fatica a smarcarsi per trovare il tempo di giocata. Da non dimenticare che ora a centrocampo c'è anche Kucka, perciò la concorrenza è aumentata.

Infine il vero primo nuovo arrivato: il Mister, Sinisa Mihajlovic. Lui più di tutti si aspetta conferme o segnali positivi da questi nuovi acquisti, ma ciò non significa che non sia anche lui un osservato speciale. D'altronde, si sa, in Italia il primo colpevole è sempre l'allenatore.