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E' vero, come ha detto nei giorni scorsi Adriano Galliani, che ci si ricorda sempre l'ultima partita, e come nella mente dei tifosi rossoneri, adesso, vi sia stampato lo scialbo 0-0 interno contro l'Atalanta anziché la roboante vittoria esterna (3-1) in casa della Lazio. Ma, secondo Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan, intorno all'ambiente milanista, aleggia un alone di mistero. Un'atmosfera piuttosto stramba.
“E' un ambiente un pò strano: quando si vince, si dice che si poteva vincere meglio, quando perdi o pareggi la gara successiva diventa decisiva – ha sottolineato il tecnico serbo -. Tutto diventa questione di vita o di morte, mi sembra esagerato. Per esempio, nelle ultime 5 partite abbiamo fatto 11 punti. Ma dopo l’Atalanta sembrava una catastrofe. Aspettiamo la fine del girone d’andata prima di dare giudizi”. Ed effettivamente, Mihajlovic non ha tutti i torti: se si prendono in esame gli ultimi cinque incontri di campionato, il Milan ne ha vinti ben tre (Sassuolo, 2-1; Chievo, 1-0, Lazio 3-1), ha conquistato due pareggi, contro Torino (1-1) e quello già citato contro l'Atalanta, realizzato 7 reti e subito appena 2 gol, dei quali solamente quello di Baselli contro i granata ha portato via punti ai rossoneri.
Meglio, hanno fatto soltanto Roma e Napoli, che, non a caso, insieme ad Inter e Fiorentina stanno sgomitando nella lotta al titolo. La squadra rossonera, tra l'altro, appare in continua crescita: sta trovando i giusti automatismi, l'allenatore ha individuato un modulo che funziona (4-3-3), più o meno un undici titolare piuttosto fisso, e le prospettive future sembrano essere molto buone. Eppure, come ha fatto palesemente notare oggi, con vena polemica, Mihajlovic quest'oggi, ed , intorno alla squadra c'è ancora molto scetticismo e tanto malcontento, talvolta anche giustificato, per via del rendimento altalenante di Riccardo Montolivo e compagni.
Mihajlovic, con orgoglio, oggi ha tirato fuori, oltre ai numeri, anche delle 'giustificazioni' per qualche passaggio a vuoto del suo Milan. Come quello contro l'Atalanta: “In quella partita avevamo tre assenze importanti, cioè Bonaventura, Alex e Bertolacci. Chi li ha sostituiti ha fatto bene finchè ce l’ha fatta. Potevamo anche perdere, quindi è un punto guadagnato. In casa dobbiamo sempre vincere, ma non è andata così e abbiamo sofferto. Gigio però è stato bravo a parare”, la puntualizzazione dell'allenatore, il quale, così come sin dal primo giorno in cui ha preso possesso del suo armadietto a Milanello, dimostra di credere nei suoi ragazzi. “Io credo nella mia squadra e alla fine raggiungeremo gli obiettivi – ha attaccato Mihajlovic -. Teniamo conto che al ritorno tutti gli scontri diretti, a parte il Napoli, li avremo in casa nostra. Ci sono ancora tante partite da giocare”.
A cominciare da quella di domani contro la Juventus, ghiotta occasione per i rossoneri di far ricredere l'intero ambiente, e galvanizzare un ambiente per anni abituato alle vittorie e, pertanto, un po' restio a ricostruirsi passo dopo passo, con calma, intorno ad una squadra che deve ancora trovare la sua identità. “Quella contro la Juve è una partita importante, noi daremo il massimo come sempre. Loro sono in ripresa, ma noi abbiamo le qualità per portare a casa un risultato positivo”, le convinzioni del testardo ed orgoglioso Mihajlovic, sempre più condottiero di questo Milan capace di qualsiasi impresa. Anche di vincere allo 'Stadium', in barba ai dubbi ed alle perplessità.
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