Dopo 10 giornate di campionato ed 86 milioni spesi sul mercato, paradossalmente abbiamo più o meno gli stessi problemi dello scorso anno, dove avevamo una rosa più debole rispetto a quella di quest’anno, un dilettante come allenatore ed un mercato fatto con prestiti, parametri zero e 0 euro investiti sul mercato. C’è da dire che le ultime 2 partite le abbiamo vinte, certamente non giocando un calcio brillante sia chiaro, soprattutto contro il Sassuolo dove si è sofferto più del dovuto in superiorità numerica per ottenere la vittoria, ma quanto meno abbiam ottenuto due vittorie consecutive che ci consentono di scalare posizioni in classifica e consentono ai calciatori di aumentare un po’ di autostima visti i risultati mediocri di inizio campionato (4 sconfitte in 7 partite).
archivio2015
PAROLA AL TIFOSO – Milan, tanti soldi spesi ma stessi problemi
C’è da dire che contro il Chievo finalmente non si è subito reti, ma siamo lontani dal dire che ci siamo ripresi e che Miha abbia trovato il bandolo della matassa. Dalla sfida contro il Sassuolo, a difendere la nostra porta c’è il sedicenne Gigi Donnarumma, ottimo portiere in prospettiva che sta bruciando le tappe, bisogna stare attenti a non farlo bruciare e massacrarlo al primo errore o alla prima sconfitta, schierarlo titolare è un rischio, ma era inevitabile relegare in panchina un Diego Lopez assolutamente fuori forma e lontano parente del portiere che abbiam visto lo scorso anno, dove fu uno dei pochissimi a distinguersi in positivo.
In difesa viste le numerose difficoltà, sono state effettuate varie rotazioni, dove affianco all’insostituibile Romagnoli sono stati provati: Ely, che quest’estate se ne parlava un gran bene, ma è ancora acerbo, passare dall’Avellino al Milan, pesa ed anche molto; Zapata, che alterna discrete partite a partite pessime; Mexes, pupillo del presidente ma non visto da Miha, assolutamente fuori forma e fuori dagli schemi dell’allenatore; ed infine è stato riesumato Alex, che sembrava quest’estate dovesse partire ogni giorno, ed ora si ritrova titolare e paradossalmente la difesa sembra aver trovato solidità e sicurezza, dopo aver subito 13 reti in 7 partite. Troppe per una squadra come il Milan.
E finalmente Mihajlovic, sembra essersi convinto a mettere da parte il 4-3-1-2 che è solo una fissazione del Presidente e che negli ultimi anni ha dato risultati mediocri (scudetto di Ibra a parte), non avendo i giocatori adatti a quel modulo, che a centrocampo prevede un regista alla Pirlo davanti la difesa che non abbiamo, ed il famoso trequartista amato da Berlusconi, ma che oggi non abbiamo. E proprio su questo nel mercato (Bacca e Romagnoli a parte) si doveva intervenire, nel dare giocatori adeguati a Miha spendendo bene i soldi, piuttosto che sperperarli.
Si sta provando un 4-3-3 dove il tanto contestato Cerci sta giocando sempre titolare e non fa nemmeno tanto male, e giocatori come Bertolacci stanno uscendo alla distanza, ma questo non giustifica certo i 20 milioni spesi. Al rientro di Niang si dovrebbe passare ad un 4-4-2 che è il modulo più appropriato a questa squadra, dove ciascun giocatore gioca nel proprio ruolo (Bertolacci dovrebbe beneficiarne molto) e la squadra avrebbe più equilibrio. A dir la verità, sin da inizio stagione, vedendo come si stava evolvendo il mercato, si doveva provare questo modulo di gioco piuttosto che buttare via 7 partite con un modulo inadatto a questo Milan (il 4-3-1-2) e voluto solo da Berlusconi, in quanto è una sua fissazione sin dai tempi di Sacchi. E sembra quasi che nei contratti che firmano gli allenatori al Milan, da Ancelotti in avanti, ci sia una clausola che prevede l’utilizzo di questo modulo, che ha dato pessimi risultati quando è stato utilizzato.
Anche Leonardo nelle prime giornate ottenne risultati disastrosi, poi cambiando modulo passando al 4-2-fantasia, con i giocatori schierati ognuno nei propri ruoli e che rendevano al meglio (vedi Ronaldinho autore della sua migliore stagione nel Milan, e Borriello) ottenne un importante terzo posto, che non gli bastò per evitare l’esonero in quanto Berlusconi lo incolpava di schierare fuori ruolo i giocatori (soprattutto Pato e Ronaldinho); oppure Allegri nel 2012/2013, dopo i 2 anni di Ibrahimovic che accentrava il gioco su di se, faticò moltissimo all’inizio ottenendo diverse sconfitte e rischiando più volte l’esonero, trovando la svolta nella sfida contro la Juve cambiando finalmente modulo passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3 che diede risultati molto positivi che portarono alla conquista di un terzo posto insperato, ed a fine stagione inspiegabilmente si trovò ad un passo dall’esonero con Berlusconi che non gradiva il modo in cui Allegri faceva giocare il Milan.
L’esonero alla fine fu solo posticipato di 6 mesi, dove Allegri rimase ma sfiduciato dalla società e questo influì molto nelle prestazioni della squadra. Ora tocca a Miha mettere da parte un modulo inadatto al Milan e che piace solo al presidente, giochi come vuole lui senza farsi mettere i piedi in testa e soprattutto faccia giocare i giocatori ognuno nel proprio ruolo. Magari a fine stagione verrà esonerato perché Berlusconi non sarà contento per come Miha farà giocare la squadra, e per come non ascolti le sue intromissioni, ma almeno vedremo un Milan che ha una propria identità e non vedremo calciatori giocare male perché schierati fuori ruolo. Sicuramente non siamo da terzo posto e probabilmente non ci arriveremo tra le prime tre, ma siamo tranquillamente da Europa League, possiamo finire tranquillamente nelle prime 4 o 5 del nostro campionato, ed in un campionato così equilibrato dove non ci sono padroni e squadre in fuga, sarebbe inaccettabile non entrare in Europa a fine stagione.
Soprattutto per il terzo anno di fila. Sarebbe una catastrofe. Intanto, domani sera c’è lo scontro diretto a Roma contro Lazio, dove è importante dare continuità ai risultati positivi ottenuti nelle scorse partite e non perdere, perché sono anni che toppiamo le partite decisive. Anche perché sarebbe importante non perdere domenica, anche perché in un campionato molto equilibrato, è molto importante rimanere nel giro delle squadre che lottano per le zone europee, senza perdere ulteriori punti, perché ne abbiamo persi già fin troppi.
Mario Guagliardi
Presidente ed Admin Clan Rossonero
© RIPRODUZIONE RISERVATA