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Il nuovo stadio del Milan? ‘No’ al Portello, ‘sì’ ad Expo. Silvio Berlusconi pare aver fatto la sua scelta. Una scelta che Fondazione Fiera ha già recepito, pur in assenza di una comunicazione ufficiale. Benito Benedini, Presidente della Fondazione, ha infatti già informato i 9 membri del Comitato esecutivo che tra il 14 e il 21 settembre verranno convocati per discutere sull’eventuale revoca dell’assegnazione della zona al Milan. Ancora non è tramontata, invece, la possibilità di una causa, ipotesi che verrà discussa in seguito.
Sabato vi abbiamo spiegato perché Berlusconi non sia convinto del Portello ( per leggere i motivi). La parola fine non è ancora stata scritta, ma le possibilità che il Milan completi il quartiere-Milan, pensato e ideato da Barbara Berlusconi nel cuore di Milano, è sempre più remota.
La società rossonera sta studiando altre aree. Essenzialmente tre: lo scalo Farini a Milano, l’ex Falck di Sesto San Giovanni, l’area Expo a Rho Fiera. Tutte e tre piacciono per diversi motivi. La prima è a due passi da Porta Garibaldi: circa 60 ettari di proprietà delle Ferrovie dello Stato, già ottimamente collegata alla città da infrastrutture. Una zona – tra l’altro – non distante da Casa Milan. La seconda invece fa capo all'imprenditore Davide Bizzi, cosa da non sottovalutare. La possibilità di trattare con un privato piuttosto che con un ente pubblico permetterebbe al Milan di avere tempi più stretti e forse spese più contenute. La terza ipotesi infine è quella di Expo, un po’ fuori mano ma completamente nuova e ottimamente collegata alla città.
Delle tre, Silvio Berlusconi si è letteralmente innamorato dell’ultima. Passo indietro: è il 13 luglio quando Berlusconi si presenta all’esposizione universale. Una visita programmata, con Sgarbi a fare da Cicerone. Nei programmi un tocca e fuga di rappresentanza. Invece no. Berlusconi – letteralmente rapito –disdice alcuni appuntamenti e in Expo ci rimane quasi 4 ore. Chiede, si informa, domanda. E’ un fiume in piena. Gira, visita. Vuole sapere tutto. Si complimenta con l’organizzazione e tasta con mano le potenzialità della zona.
Rimane folgorato dalle infrastrutture. Strade nuove, mille punti di accesso, ordine e pulizia. Dalla stazione ferroviaria, ottimamente collegata con Milano, si entra direttamente in Expo. Gli spazi sono enormi, le possibilità infinite. Berlusconi immagina, studia.
Finita la visita, Berlusconi è talmente folgorato da parlarne con tutti: collaboratori, amici, familiari. La figlia Marina, convinta dal padre, il giorno dopo si reca con il marito ad Expo. Qualche giorno dopo ne parleranno a tavola. E’ qui che Berlusconi matura la convinzione di abbandonare il progetto-Portello. Marina Berlusconi approva, anche se – a dire la verità – preferirebbe restare a San Siro, rimodernandolo.
Un’ipotesi questa al momento scartata, vista l’impossibilità di vendere i naming rights a possibili investitori, convinti che apporre il nome della propria azienda sullo stadio, non cambierebbe le cose: la gente continuerebbe a chiamare l’impianto con il suo vecchio nome, San Siro.
Avanti dunque con l’idea-Expo. Domani, nella prossima puntata vi spiegheremo nel dettaglio le potenzialità di questo nuovo progetto e le condizioni affinchè si realizzi.
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