In ogni squadra, in ogni epoca, ci sono sempre quei giocatori poco reclamizzati ma che, quando vengono chiamati in causa dal proprio allenatore, offrono sempre adeguate garanzie, ed un rendimento costante, nonostante lo scarso minutaggio a loro dedicato. Spesso, questi calciatori si contraddistinguono per il grande cuore, per l'attaccamento che dimostrano di avere alla maglia che indossano, e per la capacità di ricoprire più ruoli.
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POLI, la ‘riserva’ che convince
Una vera e propria manna per i tecnici, che sanno di poter contare su di loro in qualsiasi istante, e per qualsivoglia emergenza. Nel Milan di Arrigo Sacchi prima, e di Fabio Capello poi, c'era Daniele Massaro. Nel Milan di questi ultimi anni, invece, il jolly, il factotum del gruppo si chiama Andrea Poli. 26 anni, in rossonero dalla stagione 2013-2014, Poli ha fatto della duttilità tattica la sua arma migliore: era giunto al Milan da centrocampista centrale, ed ha imparato a fare l'esterno alto in una linea a quattro, arretrando, talvolta, ed all'occorrenza, persino nella posizione di terzino destro. In qualche frangente si è anche 'spinto' a giocare sulla trequarti, dimostrando, per altro, un discreto fiuto della rete quando ha potuto inserirsi dalle retrovie.
Poli ha disputato 37 partite totali alla sua prima stagione in rossonero con Massimiliano Allegri prima e Clarence Seedorf poi, e 35 l'anno seguente con Filippo Inzaghi. In questa stagione, però, Mihajlovic gli sta concedendo davvero poco spazio: Poli ha invece visto il campo, finora, solamente in 10 occasioni, la maggior parte delle quali partendo dalla panchina e subentrando nella ripresa per uno scampolo di gara, una manciata di minuti, per far rifiatare i titolari. Eppure, ogni volta che l'allenatore serbo ha chiamato in causa Poli, il centrocampista nativo di Vittorio Veneto non ha mai deluso le attese. Già nel precampionato, aveva fatto vedere di essere pronto per affrontare un ottimo anno in Serie A, con la 'chicca' di una gran rete di controbalzo allo stadio 'Gerland' di Lione contro l'OL. Ma non solo: nelle amichevoli organizzate nelle pause per gli impegni delle Nazionali, Poli ha sempre convinto, e fatto sorgere l'interrogativo, tra i tifosi e gli addetti ai lavori, sul perché gli venga costantemente preferito Juraj Kucka nonostante lo slovacco attraversi un momento di forma precario.
Ieri pomeriggio, al 'Trofeo San Nicola', disputatosi a Bari contro i padroni di casa e l'Inter, i rossoneri hanno vinto il derby contro i nerazzurri grazie proprio ad una spettacolare rete di Poli, che ha saputo sfruttare al meglio l'assist di Antonio Nocerino trafiggendo l'estremo difensore dell'Inter con un destro al volo al palo più lontano. Una rete da applausi, che non potrà far altro che avere il merito di rivitalizzare ulteriormente il sempre positivo Poli, il quale ha successivamente dichiarato di non avere 'fretta', e di sapere come il lavoro sul campo, alla lunga, pagherà anche a lui gli opportuni dividendi. Gioca troppo poco per essere considerato un elemento fondamentale, ma gioca troppo bene, quando impiegato, per essere considerato una semplice 'riserva': Poli è un giocatre utile, un bravo atleta ed un ottimo calciatore, che, ne siamo certi, continuerà a fornire il suo enorme apporto alla causa del Milan come ha sempre fatto nel recente passato.
Chissà che, contro la squadra che lo ha consacrato nel calcio dei 'grandi', la Sampdoria, Mihajlovic non decida di ricorrere a lui per potenziare un centrocampo spesso in difficoltà dal punto di vista atletico.
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