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Fabio Capello era a Milano alla Polisportiva Cimiano per il ritiro di una targa. Con lui i due amici fidati Italo Galbiati e Gigi Balestra.
"Don Fabio" ha rilasciato un'interessante intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, in cui ha chiesto di non parlare dell'attuale situazione di Milan e Juventus, suoi ex club.
In compenso ecco la sua opinione sui troppi stranieri nei club italiani: "Ci sono rose con sei, sette, anche otto stranieri e il vero problema è che sono le società ad andare volutamente a cercarli. Mi fa pensare che da questo punto di vista forse, dal punto di vista della mentalità, non abbiamo lavorato troppo bene a favore degli italiani. Ed è un peccato perchè vedo che siamo in un momento di crescita, con tanti ragazzi promettenti. Alcuni stanno venendo fuori davvero bene, grazie a buoni insegnanti".
Molti stanno paragonando l'Inter di Mancini al Milan di Capello, ecco l'idea del tecnico di Pieris: "Il mio Milan veniva da tre anni in cui giocava la Champions. E non dimentichiamo che ci mancò Van Basten per tanto tempo. Il Milan di quei tempi ha sempre avuto una gran forza difensiva: un concetto nato grazie a Liedholm e ulteriormente migliorato da Sacchi".
E ancora: "Paragonare questi due gruppi non mi sembra giusto. L'Inter è una squadra che sta maturando".
Poi girandosi, lontano dai microfoni, scherza con Galbiati e Balestra: "Noi, quegli anni lì, giocavamo..."
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