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Tra Fiorentina, Inter e Napoli, finora, Alessio Cerci ha totalizzato la miseria di 54 minuti in campionato. Contro il Torino, però, sabato all'Olimpico, favorito dal cambio di modulo che Siniša Mihajlović sta preparando, passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3, Cerci avrà l'opportunità di partire titolare, nel ruolo di attaccante esterno destro, e di riscattare così un'esperienza rossonera non proprio brillante. 'La Gazzetta dello Sport' in edicola stamattina ha ricordato come, nel recente passato, le esclusioni dall'undici titolare venivano mal digerite da Cerci, sia a Madrid, con l'Atletico di Simeone, sia nello stesso Milan, sotto la conduzione tecnica di Inzaghi; ora, con Mihajlović, il ragazzo sembra essere più accondiscendente, si allena con rigore, e, nell'amichevole di Monza, si è fattor trovare tra i più brillanti ed in forma. Mihajlović, d'altronde, sa come trattare con Cerci, avendolo già allenato a Firenze, dove l'esterno di Valmontone era diventato, con 7 reti, il vice capocannoniere viola dietro Alberto Gilardino: tornerà titolare proprio nella Torino granata, dove, con Ventura allenatore, dal 2012 al 2014, aveva collezionato 72 presenze e 21 reti in campionato, con tanto di chiamata per il Mondiale in Brasile. Finora, con la maglia del Milan, Cerci ha invece collezionato appena 19 gare, quasi tutti spezzoni, e realizzato una sola, fortunosa rete, l'anno scorso sul campo del Palermo. A Torino l'occasione per rialzare la testa, e convincere magari il Milan a rivedere i propri accordi con l'Atletico Madrid: il contratto di Cerci con i rossoneri, infatti, scade al termine di questo campionato.
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