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RASSEGNA MILAN – Da Liedholm a Inzaghi, Berlusconi non risparmia nessuno

Silvio Berlusconi, numero 1 del Milan
Berlusconi, nella lunga carriera da presidente del Milan, non ha mai risparmiato nessuno dei suoi allenatori. Ecco la raccolta di alcune sue frasi storiche

Lorenzo Romagna

"Mihajlovic sa gestire bene il gruppo, ma pecca dal punto di vista tattico", questo uno degli ultimi brontolii del patron rossonero, Silvio Berlusconi. Il numero uno di via Aldo Rossi torna alla carica, e stavolta lo fa con Sinisa Mihajlovic. Ma, come ormai ben noto, non è la prima volta che il presidente rossonero ha qualcosa da ridire sui suoi allenatori. E - siamo pronti a giocarci la mano sul fuoco - non sarà nemmeno l'ultima. Perché Berlusconi è così, sempre pronto a non risparmiare nessuno.

Proprio per questo, l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riporta una serie di frasi storiche del patron sui suoi allenatori. Per partire bisogna tornare addirittura a 29 anni fa. Era l'autunno del 1986 e il primo a finire sulla graticola fu Liedholm: "Il gioco che fa non è funzionale al gol". Persino Sacchi e Capello, protagonisti di innumerevoli trofei, non furono risparmiati. Dopo la sconfitta per 4-1, nel 1988, contro il Napoli, Berlusconi sbuffò: "Ci vuole più prudenza, avremmo dovuto esporci meno al contropiede". Mentre a Capello consigliò: "Savicevic dovrebbe giocare dietro le punte, non sulla fascia". Discorso uguale anche per Zaccheroni e Ancelotti, con il primo che fu definito: "Il sarto non adatto per la stoffa di qualità che ha sottomano", e il secondo colpevole di giocare con un solo attaccante: "Manderò una lettera: da lunedì qualsiasi tecnico del Milan sarà obbligato a giocare almeno con due punte. Non è una richiesta, ma un obbligo".

Infine si arriva a tempi più moderni, in cui il Milan ha iniziato un lento declino. Qui si parte da Leonardo: "La squadra quest'anno ha giocato male. L'allenatore l'ha schierata in un modo che non sempre mi è piaciuto. Ma lui è testardo e ha voluto fare sempre di testa sua". Con Allegri, invece, fu severo addirittura pochi giorni prima della vittoria scudetto: "Sul possesso palla ancora non ci siamo. Quest'anno l'ho visto fare in una sola occasione. Servono allenamenti precisi". Quindi tocca a Seedorf e la critica per la posizione di Balotelli: "Deve giocare più vicino alla porta". Mentre ancora prima di Mihajlovic, è toccato a Inzaghi: "Andare più spesso a Milanello? Si, ma se poi non fanno quello che gli dico...".