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RASSEGNA MILAN – Donadoni: “Milan e Juve? Da Scudetto, ma…”

Gianluca Raspatelli

Donadoni, premiato a Il bello dello sport, ha rilasciato una lunga intervista in cui parla del Milan

Roberto Donadoni, allenatore del Bologna e ex giocatore rossonero, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in occasione del premio ricevuto a Il bello del calcio. Il premio era dedicato a Giacinto Facchetti.

Ecco le sue parole su Facchetti: "Di Giacinto mi colpiva il suo modo di essere e di apparire. Ricordo la prima volta che lo vidi a Bergamo: era in pantaloncini corti e mi fecero impressione le sue gambe. Pensai: “Se in partita mi trovo di fronte uno così dove vado io che sono una mezza tacca?”.

Poi la dedica speciale di Donadoni: "Comunque questo premio va idealmente al popolo ombra del Parma, cioè a tutte le persone che l’anno scorso, nel bel mezzo del crac societario, hanno lavorato con passione e impegno consentendo la conclusione della stagione sportiva. La cosa più facile era quella di scappare il più in fretta possibile, ma sarebbe stato da vigliacchi. E allora abbiamo scelto la strada più giusta, quella di lavorare con dignità fino alla fine».

I timori di Donadoni dopo l'esperienza a Parma: "Qualche passo in avanti è stato fatto ma è necessario fare molto di più. D’altronde, il calcio è lo specchio della nostra società, inutile illudersi che sia un’isola felice. È fatto da persone che se continuano ad agire alla stessa maniera non potranno mai cambiarlo. Le regole si possono mutare ma si trova sempre il modo per aggirarle da parte dei furbi. Non vorrei che il calcio italiano continui a essere terra di conquista".

Un commento su Milan e Juve, prossime avversarie in campionato: "Entrambe hanno trovato un buon passo ultimamente, è una sfida molto equilibrata che rappresenta da sempre l’essenza del calcio. Vincerà chi riuscirà a essere più squadra e chi metterà in campo maggior convinzione nei propri mezzi. Di sicuro iscrivo anche Juventus e Milan nella lotta per lo scudetto, hanno tutto il tempo per risalire la china. Certo, rispetto a chi sta davanti in classifica non possono permettersi passi falsi, ma sulla carta non sono inferiori alle varie Inter, Fioiorentina, Roma e Napoli".

Infine il retroscena del suo passaggio al Milan: "Si fece avanti la Juventus, che stava vincendo tutto, e il Milan, che attraversava una fase di transizione. Ero tifoso del Milan, mio fratello mi aveva trasmesso la passione per i rossoneri fin da piccolo, il mio idolo era Rivera, cercavo di scimmiottarne i gesti. Quando si è presentata questa opportunità mi sono rivolto al dirigente Previtali per chiedergli un consiglio: non l’ho visto convinto della Juve e alla fine ho scelto il Milan. La prima stagione è stata dura, ma devo dire che ho fatto la scelta giusta: sono soddisfatto. Ricordo quando sono arrivato e ho conosciuto Galliani e Berlusconi. Erano di un livello superiore, ho toccato il cielo con un dito".