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Adriano Galliani non ci sta e passa al contrattacco. L'amministratore delegato del Milan è stato iscritto nel registro degli indagati dal tribunale di Parma per aver acquistato Paletta a 2.5 milioni di euro, una cifra ritenuta troppo bassa dalla procura visto il momento economico della squadra. L'AD rossonero oggi ha voluto fare chiarezza e ha parlato così ai microfoni de "La Gazzetta di Parma" che ieri per prima aveva lanciato la notizia: "Dovrei tacere, perché gli avvocati mi dicono di star zitto. Ma se noi non avessimo comprato Paletta, il giocatore avrebbe potuto rescindere il contratto, oppure l'avremmo potuto prendere mesi dopo quando era già svincolato. Voglio anche dire che Paletta è venuto da noi rimettendoci sette mesi di stipendio e anche il suo procuratore ha fatto delle rinunce. Però siamo stati indagati: non riesco a capire. Il Milan è stata l'unica società che in quel momento ha dato soldi al Parma. Eppure siamo stati indagati per concorso in bancarotta fraudolenta. Mi sembra una cosa un po' bizzarra. Se fossi a conoscenza del profondo rosso del Parma quando ho concluso l'acquisto? Ho spiegato come sono andate le cose, non voglio dire nient'altro”.
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