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Come riporta La Gazzetta dello Sport, è stato un confronto duro quello di ieri tra Adriano Galliani, con al fianco Sinisa Mihajlovic, e la squadra. Ma ciò che la "rosea" sottolinea, è come in realtà non si sia trattato di un confronto, bensì una vera e propria predica dell'ad rossonero alla squadra. Qualcosa di molto somigliante a quando hai preso un brutto voto a scuola, e a casa il papà ti sgrida non puoi fare altro che stare a testa bassa ad ascoltare.
Il punto fondamentale toccato da Galliani è questo: ci vuole un altro impegno. Non è un caso che sia a Udine sia a Genova per 45' si sia visto un buon Milan, ma non ci si può rilassare regalando sempre un tempo. Il fatto che il miglior tempo col Genoa sia stato il secondo, in svantaggio e con l'uomo in meno, dimostra che non si tratta di un problema di tenuta atletica. L'obiettivo di Galliani è proprio la testa dei giocatori rossoneri. Già Mihajlovic aveva notato un atteggiamento troppo spensierato durante il riscaldamento a Genova, e il risultato poi si è visto. L'impressione è che ormai questo gruppo non abbia più scusanti, e che ne abbiano avute sin troppe in questi anni. Ora tocca proprio ai giocatori di dimostrare di essere da Milan, non solo di "chiamarsi Milan", che, come ricorda sempre Mihajlovic, non basta.
Nell'impeto della predica, Galliani, oltre che motivazionale, è diventato anche provocatorio. Infatti l'ad ricorda la cifra spesa quest'estate dal club rossonero per la campagna acquisti: ben 90 milioni. "Valete 90 milioni...non può non esser cambiato niente", queste sarebbero state le parole di Galliani. L'esortazione è sempre quella, di dimostrare di valere queste spese.
Intanto l'allenamento di ieri pomeriggio, dopo 40 minuti di confronto unilaterale, è iniziato con un'ora di ritardo. Magari si può iniziare da qui: con un'ora in più, piuttosto che con un'ora in meno.
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