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RASSEGNA MILAN – Mistero Menez: 2015 finito

Jérémy Menez, attaccante del Milan
C'è una nuova terapia per Menez, ma i tempi per il recupero si allungano

Gianluca Raspatelli

Doveva essere uno stop di qualche settimana, e invece quello di Jeremy Menez sta diventando un vero e proprio calvario. Dopo le due operazioni alla schiena di quest'estate i problemi non sono ancora risolti. Ecco allora che Galliani ha organizzato una riunione a Milanello alla quale era presente il francese, Mihajlovic e lo staff medico milanista.

Come scrive La Gazzetta dello Sport, l'ultima partita di Menez risale al 29 aprile scorso contro il Genoa, quando si fece espellere. Nella scorsa stagione il francese è stato capocannoniere del Milan con 16 gol. Dalla sosta per la squalifica, Menez colse l'occasione per chiedere al club di farsi curare dal suo neurochirurgo di fiducia, dottor Bernard Massini, che già 3 anni prima l'aveva operato alla schiena.

Il Milan accetta, e l'11 giugno Menez viene operato a Montecarlo. Prognosi: 3 settimane di riposo e poi la ripresa dell'attività sportiva. Ma alla ripresa degli allenamenti il francese ha ancora la schiena rigida, e preferisce continuare il lavoro differenziato. In effetti Menez non partecipa a nessuna amichevole estiva, disputando solo 21 minuti in Milan-Perugia di Coppa Italia (17 agosto).

La mattina dopo la sfida col Perugia la schiena è totalmente rigida, e il 20 agosto il dottor Massini lo opera nuovamente a Montecarlo, dove Menez si ferma per proseguire la terapia. La prognosi però non era preoccupante: 1 mese di stop. Ma anche in questo caso il trattamento, seguito 2 volte a settimana anche da un membro dello staff milanista, risulta inefficace.

Allora il Milan diventa perplesso, e Galliani organizza la suddetta riunione, nella quale Menez viene esortato a passare ad uno specialista di fiducia del club. Menez, sconsolato, accetta di farsi seguire dal dottor Maurizio Fornari. Il dottor Fornari prescrive una terapia complementare a quella del dottor Massini, ma senza altri interventi chirurgici. Ovviamente i tempi per il pieno recupero saranno più lunghi, ma l'importante è che questa sia la strada giusta. Si spera di rivederlo in gruppo agli inizi di gennaio.

 

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