Sono passati circa tre mesi da quando Sinisa Mihajlovic ha diretto il suo primo allenamento a Milanello. Tre mesi non sono di certo abbastanza per giudicare una squadra che aveva bisogno di una vera e propria rivoluzione. Però è indubbio che il processo evolutivo del Milan stia andando a rilento, e la situazione della squadra oggi sembra ancora un cantiere aperto. La prima prova che c'è un netto ritardo nei lavori è proprio l'atteggiamento di Mihajlovic. Infatti, talvolta, sotto la maschera di rabbia per le cattive prestazioni si può leggere una sfumatura di stupore, di incredulità su come i suoi possano ancora essere così indietro. Come riporta La Gazzetta dello Sport, i lavori procedono a rilento in tutti i reparti.
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RASSEGNA MILAN – Un cantiere di nome Milan
In difesa tutti i terzini fin qui utilizzati non hanno dato la giusta sicurezza. Abate e De Sciglio vanno a fasi alterne, soprattutto il secondo ha sempre più rari picchi di eccellenza e sempre più frequenti amnesie. Calabria ha dimostrato ottima gamba e personalità al posto dell'infortunato Abate, ma è difficile pretendere da un diciottenne la continuità. Il ritorno di Antonelli potrebbe risultare decisivo, con lo spostamento a destra tanto desiderato da De Sciglio. Passando ai centrali, Mihajlovic ha sempre schierato Romagnoli, alternandogli al fianco Ely e Zapata (oltre al secondo tempo di Alex contro l'Udinese). Il problema qui è evidente: basta accelerare al limite dell'area e si aprono buchi enormi al centro della difesa. Questo problema però è in compartecipazione col centrocampo.
Proprio a centrocampo il tecnico serbo ha più grane da risolvere. Lo schieramento di Montolivo davanti alla difesa al posto di De Jong, regala lucidità e tecnica al reparto, ma anche lentezza e poca copertura difensiva. Per reggere Montolivo, in crescita ma ancora lontano dalla forma migliore, in cabina di regia serve che le due mezz'ali siano dinamiche e in gran forma. Non è un caso che Kucka sia diventato subito un titolare. Così anche Bonaventura, che continua a dire di essere un trequartista ma a fare le sue partite migliori da mezz'ala. Indietro di condizione invece risulta Bertolacci, nonostante i segnali miglioramento contro il Genoa. Invece De Jong mezz'ala è un episodio da dimenticare. Al suo posto avrebbe potuto giocare l'inspiegabilmente dimenticato Poli, mai schierato dall'inizio quest'anno.
Infine in attacco i problemi sono iniziati con l'arrivo di Balotelli. Sembra un paradosso, ma è così. L'intesa tra Bacca e Luiz Adriano, infatti, funzionava a meraviglia. L'inserimento di Balotelli, nonostante le sue buone prestazioni, ha sistematicamente annullato il suo compagno di reparto. Mihajlovic continua a non voler considerare Balotelli un trequartista, ma forse in questo Milan quello è il suo ruolo.
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