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RASSEGNA MILAN – Un cantiere di nome Milan

Gianluca Raspatelli

Il nuovo Milan di Sinisa Mihajlovic presenta tanti problemi ancora da risolvere per il tecnico serbo

Sono passati circa tre mesi da quando Sinisa Mihajlovic ha diretto il suo primo allenamento a Milanello. Tre mesi non sono di certo abbastanza per giudicare una squadra che aveva bisogno di una vera e propria rivoluzione. Però è indubbio che il processo evolutivo del Milan stia andando a rilento, e la situazione della squadra oggi sembra ancora un cantiere aperto. La prima prova che c'è un netto ritardo nei lavori è proprio l'atteggiamento di Mihajlovic. Infatti, talvolta, sotto la maschera di rabbia per le cattive prestazioni si può leggere una sfumatura di stupore, di incredulità su come i suoi possano ancora essere così indietro. Come riporta La Gazzetta dello Sport, i lavori procedono a rilento in tutti i reparti.

In difesa tutti i terzini fin qui utilizzati non hanno dato la giusta sicurezza. Abate e De Sciglio vanno a fasi alterne, soprattutto il secondo ha sempre più rari picchi di eccellenza e sempre più frequenti amnesie. Calabria ha dimostrato ottima gamba e personalità al posto dell'infortunato Abate, ma è difficile pretendere da un diciottenne la continuità. Il ritorno di Antonelli potrebbe risultare decisivo, con lo spostamento a destra tanto desiderato da De Sciglio. Passando ai centrali, Mihajlovic ha sempre schierato Romagnoli, alternandogli al fianco Ely e Zapata (oltre al secondo tempo di Alex contro l'Udinese). Il problema qui è evidente: basta accelerare al limite dell'area e si aprono buchi enormi al centro della difesa. Questo problema però è in compartecipazione col centrocampo.

Proprio a centrocampo il tecnico serbo ha più grane da risolvere. Lo schieramento di Montolivo davanti alla difesa al posto di De Jong, regala lucidità e tecnica al reparto, ma anche lentezza e poca copertura difensiva. Per reggere Montolivo, in crescita ma ancora lontano dalla forma migliore, in cabina di regia serve che le due mezz'ali siano dinamiche e in gran forma. Non è un caso che Kucka sia diventato subito un titolare. Così anche Bonaventura, che continua a dire di essere un trequartista ma a fare le sue partite migliori da mezz'ala. Indietro di condizione invece risulta Bertolacci, nonostante i segnali miglioramento contro il Genoa. Invece De Jong mezz'ala è un episodio da dimenticare. Al suo posto avrebbe potuto giocare l'inspiegabilmente dimenticato Poli, mai schierato dall'inizio quest'anno.

Infine in attacco i problemi sono iniziati con l'arrivo di Balotelli. Sembra un paradosso, ma è così. L'intesa tra Bacca e Luiz Adriano, infatti, funzionava a meraviglia. L'inserimento di Balotelli, nonostante le sue buone prestazioni, ha sistematicamente annullato il suo compagno di reparto. Mihajlovic continua a non voler considerare Balotelli un trequartista, ma forse in questo Milan quello è il suo ruolo.