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SERIE A, il punto dopo la 13° giornata: Milan alle porte dell’Europa, ma rimane chiuso fuori

Renato Boschetti

Il Milan perde allo Stadium e torna virtualmente fuori dall'Europa col sorpasso bianconero. Basterebbe poco per un salto di qualità, il Milan ci riuscirà?

Ci risiamo: non appena il Milan sembra riaffacciarsi verso le zone della classifica che contano, ecco che l'ennesima, brutta, incolore dei rossoneri fa ripiombare il Diavolo ai margini dell'Europa. Come nei videogiochi, la corta classifica del gruppone europeo fa sì che al primo inciampo si debba ricominciare la scalata da capo. La sconfitta di sabato, però, brucia ancora di più, perché è valso il sorpasso di una Juventus che mai come quest'anno è sembrata alla portata di un Milan che però ha peccato di pigrizia e poca personalità. E' bastato quindi un guizzo di Dybala ai bianconeri per mettere la freccia e salire al sesto posto a quota 21 punti.

In vetta, nel più classico degli incubi rossoneri, ci sono i cugini dell'Inter (30), lontani ormai 10 punti, che vincono e finalmente convincono a San Siro contro il povero Frosinone: i ciociari corrono, sudano, lottano, vanno vicini al gol, ma vengono puniti dalla ferocia nerazzurri. Alla fine il 4-0 sembra troppo severo, ma rispecchia i veri valori scesi in campo.

Dietro la capolista, Napoli e Fiorentina continuano la marcia al vertice a braccetto: entrambe sono a 28 punti, entrambe esprimono il miglior gioco del momento, entrambe hanno attacchi spaventosi che regalano reti come se piovesse. Higuain e Insigne fanno sognare i partenopei vincendo 2-0 in casa dell'Hellas (6), mentre Kalinic fa rimpiangere il NO dei rossoneri al Dnipro regalando gol a raffica alla viola che però impatta 2-2 in casa nel derby contro un vivace Empoli (15).

La Roma (27), dal canto suo, inciampa o meglio scivola nel pantano di Bologna (13): in una partita densa e bagnata letteralmente di polemiche, non si va oltre un pirotecnico 2-2 con ben 3 rigori. Da segnalare la vena realizzativa di Pjanic e Dzeko, ma anche la corsa sotto la curva piena di rabbia di Mattia Destro dopo il gol del 2-2. Il passato, a volte, vorresti solo dimenticarlo.

Il Sassuolo (22), dal canto suo, arranca e perde in casa di un Genoa (16) mai domo: gli uomini di Gasperini non mollano mai e ottengono tre punti importantissimi nel finale. La Lazio (19) strappa un pari in casa contro il Palermo (15) di Ballardini che può recriminare e non poco per le tante occasioni fallite: serve un rigore di Candreva per ottenere un punto che però non cancella la rabbia di tifosi e società.

Chiudono la parte sinistra della classifica Torino e Atalanta, appaiate a quota 18 dopo lo scontro diretto di domenica: decide l'ennesimo gol di Bovo, centravanti aggiunto dei granata assieme a capitan Glik.

Continua la risalita il Chievo, undicesimo a quota 16 punti, corsaro in casa del Carpi (6): gli emiliani ci provano, fanno quel che possono, ma sembrano troppo sotto gli standard della Serie A. I Clivensi sbancano l'Emilia vincendo 2-1. I gialloblù agganciano la Sampdoria (16), a cui non basta il ritorno di Montella per avere la meglio al Friuli di una ritrovata Udinese (15): termina 1-0 per i bianconeri.