archivio2015

STADIO MILAN, riecco San Siro. Ora l’Inter che fa?

Daniele Triolo

La decisione della coppia Berlusconi - Taechaubol di restare a San Siro spiazza, oltre che Barbara Berlusconi, anche l'Inter, furiosa con il Milan

Credo che alla fine prevarrà il sentimento, e che rimarremo a San Siro”. Con queste parole, Silvio Berlusconi, all'indomani della sconfitta nel derby, ha, di fatto, cassato qualsiasi progetto rossonero per la costruzione di un nuovo impianto sportivo certificando la volontà della proprietà del Milan di restare a disputare, anche in futuro, le sue gare casalinghe allo stadio 'Meazza'. “Tra l'altro – ha aggiunto Silvio Berlusconi -, San Siro si sta anche abbellendo, e Bee Taechaubol anche sta spingendo per restare a giocare qui, San Siro gli piace molto”. Quelle intenzioni che, fino a qualche mese fa, sembravano chiare, adesso non valgono più: allo stato attuale delle cose, quindi, Milan e Inter continueranno a condividere lo stadio.

Il Milan ha deciso di abbandonare il progetto del nuovo stadio al Portello per via degli elevati costi che avrebbe comportato la bonifica dell'area circostante, e, con tutta probabilità, per l'enorme spesa che la società rossonera avrebbe dovuto affrontare in un momento in cui, con l'avvento in società dell'imprenditore thailandese Bee Taechaubol, gli investimenti dovranno essere indirizzati in altri settori (ripianamento debiti, rafforzamento della squadra, commercializzazione del brand Milan sul mercato asiatico). Di questo dietrofront della coppia Berlusconi – Taechaubol è rimasta spiazzata la figlia del Presidente, Barbara, che del progetto dello stadio al Portello era stata la prima e più entusiasta promotrice. Lei si era prodigata personalmente con Fondazione Fiera per il progetto dello stadio e, una volta vinto il bando, è rimasta con il cerino in mano. La sua importanza nella scala gerarchica della società, tra l'altro, rischia di essere a messa a repentaglio anche nel ramo marketing, giacché l'espansione del marchio del Milan in Oriente, pratica finora demandata alla rampolla di Casa Berlusconi, spetterà a Bee Taechaubol ed ai suoi uomini.

Della decisione del Milan di restare a giocare a San Siro, più che frastornata, è rimasta furiosa l'Inter: i nerazzurri, che tempo fa si erano mossi per primi per la costruzione di un loro stadio di proprietà in zona Sesto, avevano infatti optato, successivamente, per 'riqualificare' San Siro, e colorarlo interamente di nerazzurro. Adesso, Thohir dovrà giocoforza rivedere i suoi piani, e coordinarsi con il Milan per rimodernare lo stadio 'Meazza', che ospiterà, tra l'altro, nel maggio 2016 la finale di Champions League. Uno stadio rimesso a nuovo, allineato con i nuovi criteri di sicurezza e comfort degli impianti di nuova generazione, potrà comportare sicuramente nuovi ricavi per entrambe le società meneghine, ma, naturalmente, i profitti non saranno mai all'altezza di quelli, per esempio, generati da uno 'Juventus Stadium' nuovo di zecca. Ed inoltre, andranno divisi per due.

Senza contare che la riqualificazione dell'area circostante il 'Meazza' non sarà poi così semplice. Insomma: adesso ci si trova davanti a due strade. Con il Milan che ha posto una pietra tombale su qualsiasi progetto di realizzazione di un nuovo impianto, o restano entrambe a disputare le proprie gare casalinghe nella “scala del calcio”, oppure, come sembra dalle ultime indiscrezioni, l'Inter, potrebbe riprendere in considerazione l'idea di lasciare San Siro e creare un impianto ex novo. Sarà soltanto il tempo a dire quali saranno le mosse della società di Corso Vittorio Emanuele: il Milan, come spesso succede, ha scelto la strada del romanticismo anziché una fredda, per quanto redditizia, logica aziendale.