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TREQUARTISTA: Milan, abbiamo un problema

Honda e Bonaventura, fari del centrocampo del Milan (credits: GETTY Images)
Honda, Suso, Bonaventura. Nel ruolo di trequartista non sono andati benissimo, che il sia il momento di provare un altro modulo in attesa di Menez?

Donato Bulfon

Tre mesi fa a Milanello è approdato Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo ha portato in dote un modulo, il 4-3-1-2. Ciò che rende questo modulo vincente è la presenza di un giocatore che sappia svariare dietro le punte scardinando le difese avversarie. Per questo motivo da giugno il Milan ha aperto il casting: cercasi disperatamente un grande numero 10.

E allora il primo provino è spettato a chi quel numero ce l'ha sulle spalle, Keisuke Honda. Mentre Inzaghi l'ha impiegato come esterno destro, sfruttandone le doti di corsa e sacrificio, Mihajlovic lo ha visto bene come trequartista del suo 4-3-1-2. Keisuke ha risposto molto bene dal punto di vista tattico, aggiungendo sostanza e dedizione al centrocampo. È però mancato lo spunto da fuoriclasse, la giocata che spezza il ritmo della partita: un solo dribbling riuscito in quattro partite - il sombrero nell'area del Palermo concluso con pallonetto alto - è poco per una squadra come il Milan, che nel corso della sua storia ha potuto contare su giocatori come Rivera, Gullit, Savicevic, Baggio, Rui Costa e Kakà, solo per citarne alcuni.

Jesus Fernandez Saez, in arte Suso e in teoria trequartista del futuro rossonero, ottiene la grande occasione di dimostrarsi il giocatore che manca al Milan alla seconda giornata, contro l'Empoli. Suso non riesce però a prendere in mano la squadra e tende a defilarsi sulla fascia sparendo dal gioco. Costringe così Mihajlovic a decretare concluso l'esperimento dopo neanche un'ora di gioco. Il voto della Gazzetta è eloquente: un 4.5 che non lascia spazio a interpretazioni. Il suo sostituto nella gara contro l'Empoli è Bonaventura. Il suo ingresso riesce a svegliare la squadra.

Nelle successive tre partite, Honda continua a collezionare gare incolori e così le contemporanee ottime prestazioni da mezzala di Jack convincono Mihajlovic a provarlo come trequartista nella gara contro il Genoa.

Il primo tempo di Bonaventura è negativo, in linea con quello della squadra. Jack appare impacciato quando riceve palla spalle alla porta e non offre invenzioni illuminanti negli ultimi 20 metri. Nella ripresa, complice l'espulsione di Romagnoli, viene arretrato nella linea di centrocampo, portando a casa l'ennesima sufficienza della stagione.

Le ultime partite consegnano a Mihajlovic una certezza: Jack è la mezzala più forte della squadra. Di conseguenza, il posto da trequartista rimane vacante.

In realtà, come ha recentemente dichiarato Galliani, il Milan avrebbe in casa un trequartista di grande fantasia e talento. Jeremy Menez ha però saltato tutto il precampionato a causa di un mal di schiena che lo ha costretto a dare forfait anche nelle prime partite ufficiali della stagione. Il capocannoniere del Milan di Inzaghi - 16 gol in 33 partite - può essere allora il rinforzo sulla trequarti che Mihajlovic si aspettava alla fine del mercato. Guidato da un allenatore come il serbo, che pare in grado di arginare i suoi momenti di indolenza, il francese può trasformare il 4-3-1-2 in un modulo decisivo e il Milan in una squadra da primi tre posti. Aspettando Jeremy Menez, e con Mihajlovic che sembra intenzionato a non voler cambiare modulo, saranno Honda e Bonaventura a darsi il cambio, in una trequarti che manca ancora di un proprietario all'altezza.

Federico Graziani

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