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Abbiati: “Finalmente al Milan puntano su uomini”

Stefano Bressi

Abbiati, ex portiere rossonero, ha rilasciato una lunga intervista nel corso della quale ha toccato diversi argomenti. Da Donnarumma alla squadra.

Una delle ultime bandiere a lasciare il Milan, se non l'ultima, è stata Christian Abbiati. L'ex portiere rossonero si è ritirato lo scorso anno dal calcio, ma è rimasto ovviamente legato ai colori rossoneri. A prendere il suo posto è stato Gianluigi Donnarumma, baby fenomeno che sta suscitando l'ammirazione di molti club, tra cui la Juventus, che lo ha individuato come erede perfetto di Gianluigi Buffon. A questo proposito Abbiati, anche in vista di Milan-Juventus, ha parlato del confronto tra i due numeri 1 al QS: "Conosco bene entrambi, Gigi è il più grande, ma Gigio può superarlo. Eviterei i paragoni al momento, ma di una cosa sono certo: quando Gigi dirà basta, Gigio lo sostituirà degnamente in Nazionale. Non ha rivali. Buffon è il più forte di sempre. Punto. Oggi ci sono tanti grandi portieri, come De Gea, ma nessuno ha una carriera così lunga ed eccezionale alle spalle. Il suo segreto è la passione, senza non sarebbe durato così a lungo. Giocare in una squadra che vince e avere compagni ottimi aiuta: andare agli allenamenti diventa divertente, non ci sono musi lunghi. Chi non gioca si allena a mille per recuperare credito agli occhi dell'allenatore, non si lamenta e basta".

Sul momento del Milan, costellato da tanti giovani e guidato da un ottimo allenatore come Vincenzo Montella, continua: "C'è grande voglia di riscatto, sento spesso i miei compagni. Hanno ringiovanito il gruppo e mandato via un vecchietto come me (ride, ndr). Finalmente hanno preferito puntare sugli uomini prima che sui calciatori. Ho avuto la fortuna di giocare nel grande Milan, quello che vinceva davvero tutto. Per farlo contavano le persone. Si pensava alla maglia, allo stemma davanti, non al nome dietro. Era importante avere seri professionisti, persone affidabili. Non significa fare vita di clausura, ma nemmeno uscire a divertirsi dopo una sconfitta. A me dopo un pareggio in casa non veniva neanche voglia di andare a mangiare fuori, perché in una grande società come il Milan bisogna vincere a prescindere. Montella sta cercando di riportare la giusta mentalità. È stato bravissimo a isolare l'ambiente dalle voci sul passaggio di proprietà. Io mi sono un po' staccato dall'ambiente, ma ho dei feedback davvero positivi sul suo lavoro".

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