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Perugia, stadio 'Renato Curi', 23 maggio 1999. Il Milan di Alberto Zaccheroni è in vantaggio per 2-1 sui padroni di casa ed ad un passo dalla vittoria del campionato, dopo aver completato una magnifica rimonta sulla fortissima Lazio di Sven-Goran Eriksson. Nei minuti finali della partita, l'attaccante del Perugia Cristian Bucchi prova ad inventarsi una parabola, quasi imprendibile che, qualora fosse entrata, avrebbe negato i sogni di gloria ai rossoneri. Tra i pali del Milan, però, dalla fine del girone d'andata, proprio dalla gara contro i perugini a 'San Siro' (espulsione di Sebastiano Rossi, e sostituzione nel ruolo di titolare), c'è però un giovanissimo Christian Abbiati, 22enne di belle speranze che vola sotto l'incrocio e cancella il gol del possibile 2-2. In quel preciso istante, Abbiati, come ammesso poi a più riprese, in più anni, da Adriano Galliani, “Christian si è guadagnato un contratto a vita con il Milan”. E così è stato. In quel momento parte la splendida carriera di Abbiati, che vince tutto e, oggi, dopo 22 anni di professionismo, lascia la Serie A ed il calcio giocato. Ripercorriamo la splendida carriera del portiere rossonero, numero uno da sempre ma senza mai averne indossato realmente la casacca.
È il grande amore della sua vita calcistica. Ci gioca, in un primo momento, dal 1998 al 2005, e vince, grazie al suo contributo in quella gara di Perugia già citata, lo Scudetto nel 1999. Titolare indiscusso fino alla stagione 2001-2002, Abbiati perde il posto da titolare la stagione seguente per via dell'esplosione di Dida. Poco male, perché l'estremo difensore di Abbiategrasso si fa sempre trovare pronto quando viene chiamato in causa: nel 2002-2003 vince la Coppa Italia (doppia finale contro la Roma, 4-1 e 2-2), e, soprattutto, la Champions League di Manchester contro la Juventus. Abbiati non gioca la finale, ma risulta decisivo per la vittoria di quel torneo, poiché in semifinale contro l'Inter (1-1), chiude la porta a Mohamed Kallon, attaccante dei 'cugini', sbarrando loro la strada per la finalissima. Nell'estate 2005 sarebbe dovuto passare in prestito al Genoa, ma dopo il ritiro precampionato, e tre amichevoli, il club rossoblu viene retrocesso in Serie C1 per illeciti sportivi ed Abbiati torna rossonero. Quando, nell'agosto 2015, Gianluigi Buffon si infortuna alla spalla nel Trofeo 'Luigi Berlusconi', il Milan si 'sdebita' dell'accaduto prestando Abbiati alla Juventus.
In bianconero sotto la guida di Fabio Capello, Abbiati disputa 27 gare tra Serie A, Champions League e Coppa Italia, vincendo il titolo anche se, poi, la Giustizia Sportiva glielo revocherà con il famoso processo di Calciopoli. Rientra al Milan per fine prestito, per poi fare ritorno sotto la Mole, questa volta sulla sponda granata: Abbiati difende i pali della porta del Toro nella stagione 2006-2007, gioca 38 gare tra Serie A e Coppa Italia e risulta decisivo ai fini della salvezza della squadra. Al Milan, però, per lui non c'è ancora spazio: decide, quindi, di tentare un'esperienza all'estero, accettando la soluzione propostagli dal club rossonero, quella del prestito annuale all'Atlético Madrid.
Nel 2007-2008 è quindi nella Liga, dove parte come riserva dell'argentino Leo Franco salvo poi soffiargli il posto a campionato in corso: Abbiati disputa, con la maglia dei 'Colchoneros', tra campionato e Coppa Uefa, 30 gare. Resterà, questa, l'ultima esperienza al di fuori da Milano, perché, nell'estate 2008, il portierone torna rossonero, questa volta per restarci in via definitiva.
Rifiuta la cessione al Palermo, ed inizia la stagione da titolare: gioca 27 gare prima di infortunarsi al ginocchio e lasciare il posto, nuovamente, all'amico-rivale Nelson Dida. È costretto ad operarsi per la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio ad Anversa, dal famoso professor Martens, e torna in campo soltanto 10 mesi dopo. Torna titolare il 21 febbraio 2010, contro il Bari, e para subito un calcio di rigore (all'attaccante Vitor Barreto). Rinnova il contratto con i rossoneri fino al 30 giugno 2013 e, con l'arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera, viene promosso, nuovamente, titolare. Vince, da protagonista, lo Scudetto 2011, ultimo del Milan, e poi la Supercoppa Italiana nel derby di Pechino contro l'Inter. Il 28 settembre 2013, con le sue 331 gare con la maglia del Milan, Abbiati diventa il portiere con più presenze nella storia del Milan, battendo il record di Sebastiano Rossi, grazie al cui 'raptus di follia' ebbe inizio la sua carriera milanista, e strappa un nuovo rinnovo di contratto. Nell'estate 2014, il Milan ingaggia, dal Real Madrid, Diego López, che soffia il posto da titolare ad Abbiati, il quale, però, non fa una piega, e si fa trovare sempre pronto ogni qualvolta gli allenatori (Filippo Inzaghi prima e Sinisa Mihajlovic poi) lo chiamano in causa. Al punto tale che, con l'esplosione di Gianluigi Donnarumma, inizia a fargli da chioccia, e surclassa lo spagnolo come secondo portiere. Nella sua straordinaria carriera, che si concluderà ufficialmente il 22 maggio, il giorno dopo la finale di Coppa Italia tra Milan e Juventus, ha collezionato anche 4 presenze in Nazionale, con la quale ha preso parte alla spedizione di Euro 2000, e dove è rimasto nel giro fino al 2005.
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