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Addio Milan: Mihajlovic smentisce. E Berlusconi?

Sinisa Mihajlovic Milan
Sinisa Mihajlovic ha smentito le voci di un suo addio al Milan, forse per proteggere l'ambiente. Ma il feeling con Silvio Berlusconi è ai minimi termini

Daniele Triolo

Nella serata di ieri, il giornalista di 'Sky Sport', Alessandro Alciato, ha sganciato la bomba: a causa delle continue interferenze del Presidente Silvio Berlusconi nel suo operato, . Comunque vada a finire, anche in caso di qualificazione della squadra rossonera in Europa League (difficile ipotizzare una rimonta Champions) e di vittoria della Coppa Italia.

La rivelazione del giornalista di 'Sky Sport' è arrivata, bisogna ammetterlo, in un momento non proprio ideale per il Milan, di Reggio Emilia poco più di 24 ore prima, dove il Sassuolo di Eusebio Di Francesco (possibile sostituto di Mihajlovic sulla panchina rossonera), aveva triturato, dal punto di vista tattico e tecnico l'armata milanista, priva di giocatori chiave come Ignazio Abate, Riccardo Montolivo e M'baye Niang infortunati, e sconfitta in campionato dopo due mesi dal rovescio interno contro il Bologna.

Proprio da questo punto, oggi, è voluto ripartire Mihajlovic, , per difendere il proprio lavoro, la propria posizione, e per smentire in maniera categoria le illazioni su un suo sicuro addio. “E’ giusto dire le cose come stanno. Ci tengo a precisare che ieri a Coverciano non ho parlato con nessuno. Ho un contratto con il Milan e penso si stiano costruendo delle basi per dei futuri successi con il Milan – ha sottolineato un perentorio Mihajlovic -. Mi spiace che sia bastata una sconfitta per far tornare fuori nuovamente le solite voci sul mio futuro. Voci prive di fondamento, sono concentrato, e siamo concentrati, sulla prossima partita”.

Il tecnico rossonero, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, ha ribadito ancora una volta la sua volontà di restare in rossonero anche dopo la fine di questa stagione. “Dove si sta meglio che al Milan? Non finirò mai di ringraziare il Presidente Berlusconi e il dottor Galliani. Io sono qui con la coscienza pulita e vado avanti sempre a testa alta. Mi spiace, ripeto, che sia bastata una sconfitta per far tornare fuori queste voci. Io ho sempre avuto due cose in questo mondo: le palle e la parola, e ho sempre mantenuto tutte e due. Prima di cosa sono un uomo, poi un allenatore, se qualcuno ha dubbi chieda agli altri Presidenti. , ma non come uomo”.

La smentita di Mihajlovic si è resa doverosa in un momento così delicato per il Milan: l'allenatore ha ritenuto necessario proteggere l'ambiente, il gruppo, i suoi ragazzi, e tenere alta l'attenzione sulla partita di domenica. Nella speranza che la squadra possa riscattare, , la battuta d'arresto patita contro il Sassuolo. Quel che è certo, è che Mihajlovic, da qualche mese a questa parte, sta effettivamente soffrendo la personalità del Presidente Silvio Berlusconi. La quale, inevitabilmente, si ripercuore nel lavoro quotidiano del tecnico. Il giorno dei festeggiamenti per il trentennale della sua presidenza, per esempio, Berlusconi non esitò a far presente di non essere poi stato pienamente convinto da Mihajlovic, il quale, per assicurarsi la permanenza sulla panchina, . Ed anche le voci di continui contatti di Berlusconi con altri allenatori, tutte figure piuttosto importanti (Marcello Lippi, Antonio Conte, ), non contribuiscono di certo a rasserenare gli animi tra i due.

Lo stesso Mihajlovic, qualche giorno fa, intervenendo alla 'Domenica Sportiva', . Eufemismo. ; sicuramente, lontano parente di quell'amore iniziale sbocciato, agli inizi di luglio, quando il Cavaliere non aveva esitato a dire che l'acquisto migliore del Milan sul mercato era stato il suo allenatore. L'impressione è che in estate, nonostante un contratto che lega Mihajlovic al club di Via Aldo Rossi fino al 30 giugno 2017, sarà Berlusconi a decidere sulla conferma del serbo: Mihajlovic potrebbe pagare, ufficialmente, eventuali risultati non all'altezza con le aspettative presidenziali, mentre Berlusconi, che in queste ore non si è ancora esposto in via ufficiale, sembra sempre più propenso al cambio di conduzione tecnica del Milan. , ma , che potrebbe rappresentare la figura ideale di un tecnico rodato, bravo e preparato. Oltre che milanista, il che, per il Presidente, rappresenta sicuramente un 'plus'.