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Agonia MILAN, Donadoni pesca il ‘Giak’

M'baye Niang Milan
Milan sconfitto a 'San Siro' dal Bologna, che vince con merito. Il progetto tecnico rossonero non si vede

Daniele Triolo

Agonia: la parola pronunciata da Sinisa Mihajlovic nella conferenza stampa del prepartita di Milan – Bologna si è rivelata, a conti fatti, quella più indovinata. , in virtù di un gol nel finale di Emanuele Giaccherini, il Milan è piombato in agonia: secondo 'La Gazzetta dello Sport' stamattina in edicola, il Bologna di Donadoni ha vinto con merito, per la qualità superiore del suo gioco nonostante la netta inferiorità dal punto di vista dell'organico in rapporto a quello a disposizione di Sinisa Mihajlovic.

Che dire della squadra di Mihajlovic? Non si vede il progetto tecnico rossonero: “Il 4-4-2 sembra calcio balilla – si può leggere sulla 'rosea' -, in particolare nella coppia di centrocampisti centrali. Montolivo e Bertolacci giocano praticamente in linea, a venti metri di distanza l'uno dall'altro: distribuiscono e restano fermi. Mai che uno dei due si posizioni in verticale per offrire variazioni o per andare alla conclusione”. Ed ancora: “La manovra è masticata, prevedibile, il gioco semplicemente posizionale: unica soluzione il cross, oppure la speranza Bonaventura, l'unico che riesce a svincolarsi dalla barra della linea mediana”.

Secondo il giornalista Alex Frosio, “al di là di qualche prestazione individuale da censura, il Milan dà l'impressione che la somma di squadra sia inferiore al valore dei singoli. E tenere in panchina fino a dieci minuti dalla fine Luiz Adriano è un peccato. Ma il peccato più grave è la mancanza di carattere e personalità. In questo Milan, non c'è rabbia, non c'è reazione, non c'è capacità di entrare bene in partita”.

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