Anche Demetrio Albertini, interpellato dalla Gazzetta dello Sport, vota a favore di un Milan giovane e costruito in casa. Ma non risparmia qualche frecciata alla dirigenza rossonera. Ecco le sue parole: "L'idea di Berlusconi mi piace, è estrema ma alla base di una squadra vincentre c'è il senso di appartenenza. Nel mio Milan dei primi anni '90 eravamo 14 giocatori di Milano o vicino, molti dei quali giovani che non avevano ancora vinto nulla".
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Albertini: “Bel progetto ma in società sempre gli stessi”
Giovani, italiani e...costosi: "Se vuoi tornare a vincere oggi magari non basta, sulla base italiana devi poi inserire stranieri di valore, come fa la Juventus. E non sarebbe un progetto a basso costo: gli italiani bravi hanno un prezzo.Se coinvolgi però tutto l'ambiente, in tre anni hai una squadra pronta per vincere. Io che ho giocato all'estero so che quando giochi per il tuo paese o la tua città ci metti qualcosa in più".
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Poi qualche frecciata, dalle pagine del Corriere di Bergamo. “I soldi spesi in estate dal Milan? Ha incominciato a gettare le basi per il futuro. Però ha sempre la stessa struttura, con gli stessi dirigenti da trent’anni. È una scelta della proprietà, del presidente Berlusconi in primis”.
Su Bonaventura, ex dell'incontro: "Mi fa piacere che Bonaventura, dopo la trafila all’Atalanta, ora si sia imposto in un club importante".
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