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, allenatore del Milan, ha paragonato in questi giorni , 18enne centrocampista rossonero, per caratteristiche tecniche e stile di gioco in campo a , regista del Milan dal 1991 al 2002. Quest'oggi, l'ex metronomo della mediana milanista è finito sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport' e del 'Corriere della Sera' proprio perché interpellato sul paragone tra lui ed il giovane Locatelli. Questa l'opinione di Albertini in merito:
Sulla somiglianza: “Un po' c'è davvero, anche se io forse avevo più lancio mentre lui è più dinamico: può giocare anche da mezzala. Intanto diciamo che i paragoni non mi piacciono, mettono pressione. Berlusconi con me parlò addirittura di una somiglianza con Rivera … Locatelli però mi piace perché non ha paura di tirare, si vede che si sente sicuro. Anche io ero un po' così, facevo pochi gol però belli. Se poi prende tutte le volte il sette...”.
Sulla comune crescita in un oratorio: “Siamo brianzoli entrambi, io nelle sue zone andavo da ragazzo d'estate, in motorino con gli amici. Oggi all'oratorio vanno molte meno persone, però resta un luogo in cui i ragazzi possono sognare di diventare campioni del mondo, senza avere le illusioni che spesso arrivano dai genitori”.
Sui consigli che darebbe al suo giovane erede: “Dico che chi è in campo ha la fortuna di poter scrivere poesie con il pallone, mentre noi commentatori, anche in questa intervista, possiamo fare soltanto prosa. Spero continui a lavorare per scrivere poesie, , quasi da artista”.
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