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Ieri sera, la sua Alessandria ha dimostrato di non essere arrivata in per caso. Angelo Gregucci, allenatore della compagine piemontese, ha assistito, secondo 'La Gazzetta dello Sport' questa mattina in edicola, ad una partita nella quale i suoi ragazzi hanno rispettato tutte le consegne e nella quale, soprattutto, hanno rappresentato l'orgoglio di una città e di tutti i tifosi che, da Alessandria, si sono spostati in massa a Torino per supportare i grigi.
Un po' di agitazione, Gregucci, l'ha avuta soltanto nel finale, quando ha protestato con l'arbitro Massimiliano Irrati di Pistoia per un presunto mani in area di Cristian Zapata su conclusione di Fischnaller. Nell'analisi del post partita, l'allenatore è partito, ancora una volta, dall'orgoglio del suo gruppo: “Quello di una città intera, che è venuta qui in massa, ha stupito anche me – ha sottolineato Gregucci, le cui dichiarazioni sono state riportate fedelmente dalla 'rosea' -. Abbiamo cercato di rappresentare i nostri tifosi al meglio e lo abbiamo fatto, non potevamo fare di più”.
Gregucci ha quindi voluto ringraziare tutti i suoi ragazzi, e lo staff tecnico, senza il cui lavoro l'Alessandria non sarebbe mai arrivata a giocarsi una finale di Coppa Italia. Sul cui esito, a ben vedere, c'è ancora da scrivere la parola 'fine'. “C'è ancora un minimo di speranza, abbiamo tenuto in bilico la qualificazione e la partita è sempre aperta: se anzi fossimo stati più precisi … Nel calcio non si mai, non è finita qui: ora sogno un gol all'incrocio a 'San Siro' e supplementari”.
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