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Nonostante , che permette al Milan di ipotecare la qualificazione alla finale di Coppa Italia, la prestazione offerta dalla squadra di Sinisa Mihajlovic non è stata di certo confortante. Qualche fiammata, tanta sufficienza, manovra poco fluida e, più in generale, il Milan non ha dimostrato, sul campo, di essere di due categorie superiore all'avversario.
Dopo la partita, infatti, Sinisa Mihajlovic ha dovuto fare un po' di 'training autogeno' prima di presentarsi ai microfoni dei cronisti : il tecnico serbo, durante la partita, è apparso molto inquieto e turbato per l'atteggiamento manifestato in campo dai suoi ragazzi. Tutto ciò lo si è evinto anche dalle dichiarazioni rilasciate, nel postpartita, dal capitano Christian Abbiati e dal giovane centrocampista José Mauri.
“Dovevamo chiuderla il prima possibile – ha sottolineato Abbiati, così come riportato questa mattina da 'La Gazzetta dello Sport', ma l'importante era vincere”, ha spiegato il portierone rossonero, quasi a voler giustificare una prestazione tutt'altro che esaltante con il massimo risultato ottenuto. “Abbiamo avuto diverse occasioni, ma non siamo stati concreti sottoporta”, le parole, invece, di Mauri, il quale, anche ieri, ha fallito la chance concessagli da Mihajlovic, il quale lo ha chiamato fuori a metà ripresa per far spazio al più geometrico e tecnico Riccardo Montolivo.
Prima della sfida contro i grigi di Angelo Gregucci, aveva parlato anche l'amministratore delegato all'area sportiva del Milan, Adriano Galliani che, come se, in qualche modo, 'se lo sentisse', aveva suonato il campanello d'allarme: “Spero che il Milan risalga qualche posizione perché il sesto posto è un po' pochino – si può leggere stamattina su 'La Gazzetta dello Sport' -: comunque la squadra è unita e sta con l'allenatore. Il mercato? La rosa è competitiva – il mantra ripetuto da Galliani -: a gennaio non entra nessuno, siamo coperti”.
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