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Alibaba-Milan, accordo possibile. Ecco i motivi

Lorenzo Romagna

L'accordo tra Alibaba e il Milan sembra essere realmente possibile. L'autorevole portale china-files.com ha cercato di spiegare i motivi del possibile affare

In casa Milan si intensificano ogni giorno di più le voci su un possibile Milan cinese. Il presidente rossonero, Silvio Berlusconi, . Non subito però. Ma attraverso un processo di circa tre anni. Insomma la cordata guidata da Sal Galatioto () sarebbe intenzionata ad entrare in società in maniera progressiva, acquistando inizialmente il 70% delle quote societarie per circa 700 milioni di euro (debiti compresi).

Negli ultimi giorni, inoltre, sarebbe spuntato anche il nome di un potentissimo gruppo di e-commerce: Alibaba. Il fondatore, come ormai noto, è Jack Ma, profilo già accostato in passato ai colori rossoneri. Il signor Ma conta un patrimonio di circa 15 miliardi di euro e i tifosi milanisti già sognano all’idea di un Milan ricco e cinese. Dall’Oriente, però, regna molto scetticismo. E quasi nessuno degli addetti ai lavori sembra parlare dell’avvicinamento dei cinesi al Milan, ad eccezione del ‘South China Morning Post’. Guarda caso portale posseduto proprio dal gruppo Alibaba.

, comunque, il matrimonio Milan-Alibaba sembra essere davvero possibile. E il perché prova a spiegarlo l’autorevole sito china-files.com, approfondendo i due semplici motivi per i quali il signor Ma potrebbe investire nel Milan. Il primo dipenderebbe dal fatto che il governo cinese abbia intenzione di diventare ‘superpotenza calcistica’, mentre il secondo sembrerebbe essere legato ad un motivo prettamente concorrenziale. Anche perché è vero che Alibaba nasce come gruppo di e-commerce, ma negli ultimi anni ha cercato di diversificarsi sempre di più, fino ad entrare anche nel mondo calcistico appunto. Vedasi l’acquisto del Guangzhou Evergrande, il più forte club cinese.

In questo percorso di diversificazione, però, ci sono gruppi che sembrano trovarsi dinanzi ad Alibaba. Come, ad esempio, Dalian Wanda di Wang Jianlin. Un’aggregazione nata come gruppo ammobiliare – si legge su china-files.com -, ma che si è estesa anche nel mondo dello spettacolo e dello sport. E non è un caso se Dalian Wanda possieda il 20% delle quote dell’Atletico Madrid e Infront, compagnia che distribuisce i diritti televisivi per i mondiali di calcio.

Proprio per questo, Jack Ma, che possiede un ricchissimo patrimonio, che è ancora giovane (52 anni, ndr) e che viene visto da tutti come un vincente, potrebbe provare ad investire in Italia per mettersi al pari con la concorrenza e per accontentare il governo cinese, come sottolineato, intenzionato a diventare sempre più ‘superpotenza calcistica’. Una vicenda, dunque, tutta da seguire. Con tanto di smentite, rumors e possibili rilanci di Mr. Bee.