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Amarcord – Due brasiliani, un posto in regia e la scelta del Milan

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan
Il Milan cerca un centrocampista da mettere in cabina di regia, non è la prima volta che capita e 10 anni fa Galliani doveva scegliere tra due brasiliani...

Edoardo Lavezzari

La maledizione del regista. No, non quello che sta dietro la macchina da presa, ma quello che gioca davanti alla difesa con la maglia rossonera. Insomma, è dai tempi di Andrea Pirlo che al Milan manca un metronomo in mezzo a campo. Un problema grave, dal momento che Montella per la linea mediana non si accontenta di un solo uomo. Ne vorrebbe due, come Borja e Pizarro ai tempi della Fiorentina. Ma al momento in rosa non ne ha nessuno, perchè Kucka è un onesto mestierante, Poli un incursore e Montolivo è reduce dal tormentone estivo “Vorrei ma non imposto”. Allora, l'unica soluzione è scandagliare il mercato per trovare il pezzo mancante. La ricerca ha prodotto due risultati (dopo il muro viola per Badelj): Betancour e Sosa. Una maglia per due (argentini), come a ricalcare il vecchio tormentone natalizio “una poltrona per due”. A spuntarla, questa volta, è stato l’usato sicuro Jose Sosa? Già in passato il Milan ha dovuto affrontare un ballottaggio, sempre in quel ruolo. I candidati erano Thiago Motta e Emerson: due brasiliani.

E' l'estate del 2007 e il Milan necessita di un innesto in mediana. Il mercato del Milan non può fermarsi all’investimento, per quanto importante, sul bambino Pato. E Galliani ha promesso ad Ancelotti un centrocampista. Due sono i nomi caldi: Emerson e Thiago Motta. Ma c'è un piccolo problema, lo stesso del 2016: il bilancio da tenere d'occhio. Da questo punto di vista Motta è favorito: sta aspettando la rescissione del contratto dal Barcellona. Per Emerson, invece, c'è la richiesta ufficiale di 8 milioni formulata dal Real. Ma i termini dell’operazione potrebbero cambiare da un momento all’altro: Emerson vive a Madrid da separato in casa e non è stato neppure convocato per l’ultima amichevole.

Pur di tornare in Italia, Emerson potrebbe accettare una riduzione dell’ingaggio, stimato in 4 milioni di euro. Un altro punto a favore di Motta, che ne guadagna uno e mezzo. Soprattutto, Motta ha sei anni meno di Emerson, e anche questo dato lo rende più gradito ad Ancelotti, che pure apprezza molto l’ex romanista. Spesso tormentato dalla pubalgia, Emerson può però vantare una discreta esperienza che manca al “canterano” del Barça. L'affidabilità e gli intoppi burocratici (il blaugrana non ha ancora lo status di comunitario) agevolano il sorpasso di Emerson ai danni di Thiago Motta. Infatti il 27 agosto dal terminal di Malpensa sbucherà l'ex giallorosso che poi si accomoderà in cabina di regia in campo. Insomma, il Milan scelse l'esperienza. E non andò benissimo. Emerson era solo un lontano parente del giocatore ammirato a Roma. Se la storia è maestra di vita, il Milan potrebbe imparare dagli errori e buttarsi a capofitto sulla linea verde, invece di perseverare con l'usato sicuro.

p.s. Tanti avevano rimosso questo piccolo retroscena. Dopotutto sono trascorsi quasi 10 anni. Eppure ogni tanto è piacevole sfogliare il grande libro del “calciomercato”. Si possono scoprire tante curiosità che fanno sorridere, come  Galliani che sognava Ronaldinho e trattava Julio Baptista.

Mariano Messinese

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