Da 6 anni il San Paolo è un campo stregato per il Diavolo. Il bottino è magro, anzi magrissimo: tre sconfitte e un pari. Non sono mai stati piacevoli i viaggi sotto il Vesuvio per i rossoneri. Ma la tendenza nelle ultime stagioni è decisamente peggiorata. L'ultima vittoria del Milan nel fortino di Fuorigrotta risale al 25 ottobre 2010: si giocava di lunedì come il prossimo scontro al San Paolo. Tuttavia le analogie finiscono qui. Oggi la squadra di Mihajlovic è in netta ripresa. Lo dicono i numeri. Bacca segna e Niang sembra rinato. Ma quel Milan targato 2010-2011 aveva Ibra, Thiago Silva e il vero Robinho, non la sua controfigura.
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AMARCORD – Il Milan e quell’inutile magia di Lavezzi
Alla vigilia del match la classifica recita questo: Lazio in testa, Milan e Napoli a inseguire. I rossoneri hanno due lunghezze di vantaggio sulla squadra di Mazzarri, trascinata dai gol del "Matador" Cavani. Non è una passeggiata e Allegri lo sa benissimo. Ma i rossoneri alzano la voce fin dalle prime battute di gioco. Robinho è il più vivace: con i suoi dribbling made in Copacabana crea scompiglio nella retroguardia avversaria. Al 22' il brasiliano apre sulla fascia per il nuovo entrato Oddo (out Antonini per un guaio muscolare) che rifinisce ancora per Robinho al limite dell'area di rigore: l'ex madridista di prima intenzione sorprende De Sanctis: colpo di biliardo, sponda sul palo e palla in fondo al sacco. Il Napoli si scuote e reagisce. Anche perchè davanti può contare sui tre tenori: Cavani, Lavezzi, Hamsik. L'uruguaiano chiude troppo l'angolo di tiro dopo una fuga sulla fascia sinistra. Hamsik regala solo l'illusione ottica del gol dopo un assist rasoterra di Lavezzi. Ma l'occasione migliore capita sui piedi sbagliati: quelli di Yebda. L'algerino a porta vuota manda incredibilmente la sfera in fallo laterale. E' un errore gravissimo che si somma all'ingenuità di Pazienza: espulso per doppia ammonizione sui titoli di coda del primo tempo. La gara sembra in discesa per gli ospiti. Ma il Napoli non cede. Lavezzi liberissimo in area gira di testa. Abbiati ci mette i guantoni e manda in angolo. L'argentino, a terra, non può credere ai propri occhi. Se avesse il calendario tra le mani farebbe venir giù tutti i santi.
La ripresa si apre con il Napoli riversato in avanti alla ricerca del pari. E' Lavezzi a guidare la carica. Tutte le azioni più pericolose passano per i suoi piedi. E' incontenibile e la difesa milanista deve ricorrere alle cattive per arginarlo. Ibra e compagni soffrono ma appena possono provano a pungere in contropiede. Pato però è troppo egoista e sbaglia anche le giocate più elementari. Il Napoli resta a galla e con Hamsik sfiora il pari: Abbiati sventa la minaccia con un colpo di reni. Il Milan però non sta a guardare e va vicino allo 0-2 prima con Ibra e poi con Pato. In entrambe le occasioni De Sanctis si oppone. Ma al 72' il portiere si deve arrendere al colpo di testa ravvicinato di Ibrahimovic ancora su assist di Oddo. Adesso sembra proprio finita. Ma Lavezzi non è d'accordo e al 77' inventa un gol alla...Maradona: cade in area di rigore, si rialza e da fermo scavalca con un lob Abbiati uscito a un centimetro dall'attaccante. Stupendo. Il San Paolo si infiamma, crede nella clamorosa rimonta come l'anno precedente: da 0-2 a 2-2 nei minuti di recupero. Stavolta però la beffa non arriva. Il Milan vince e resta in scia alla Lazio. Il Napoli perde, ma esce tra gli applausi. Non ha mai mollato. Nè mollerà in seguito. Anzi spaventerà il Milan durante tutta la stagione.
Mariano Messinese
@MarianoWeltgeis
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