Sei brutto e ti tirano le pietre. Sei bello e ti tirano le pietre. Così cantava Antoine a Sanremo 1967. Dal palco al campo, la storia non cambia molto. Chiedete a Montolivo: non rinnova e a Firenze lo fischiano, rinnova con il Milan e i tifosi rossoneri lo...fischiano. Insomma, quella tra Montolivo e i contratti in scadenza è una relazione complicata anche dai social network. In riva all'Arno nel 2011-2012 si affidarono ai metodi tradizionali:striscione (Montolivo chi €?) e cori, invece sulla sponda rossonera dei Navigli hanno lanciato una petizione su fb per dire NO al suo rinnovo. Finora sono state raccolte oltre 20000 adesioni (partecipanti), roba da riempire una piazza per un comizio politico. Quindi, se non ci saranno novità, il 30 giugno scadrà il contratto di Montolivo che sarà libero di accasarsi altrove. Con il benestare di tutti, tranne del diretto interessato. Il rapporto tra il “Monto” e il Milan non è mai decollato, nonostante la fascia di capitano indossata più volte.
archivio2016
Amarcord – Montolivo e il Milan: un rapporto scaduto
Eppure nella primavera del 2011 le cose erano molto diverse. Montolivo è in scadenza con la Fiorentina. Ma nonostante le offerte di rinnovo della dirigenza viola, Montolivo prende tempo, allargando la frattura fra le parti. Finchè Riccardo da Caravaggio dichiara: "Ho deciso di non rinnovare il contratto. Voglio precisare di non avere preso impegni con nessun altro club, mi metto a completa disposizione della società per decidere insieme la decisione più giusta". "Per me la Fiorentina è sempre stata la priorità, amo questa maglia, ma i dubbi che mi avevano portato a prendermi una pausa di riflessione non se ne sono andati".
La Fiorentina spera in un ultimo ravvedimento, ma all'inizio della stagione successiva arriva la decisione definitiva: “Vado via”. Dove? Non si sa. Cognigni parla di un club ambizioso pronto a prelevarlo a parametro zero. L'equazione è semplice: parametro zero=Galliani, cioè Milan. Ma con questa formula a Montolivo tocca vivere un'intera stagione da separato in casa. Già, perchè la tifoseria gigliata se la lega al dito e lo fischia in ogni partita. A Milano invece tifosi e giocatori lo aspettano a braccia aperte, ma Cognigni prova a rovinare l'idillio con una spiata: "Nell'ultimo incontro con ADV ci ha detto: 'Voglio andare via a parametro zero, così sono più sicuro che ci saranno società importanti disposte a prendermi. Non posso vedere Nocerino che gioca al Camp Nou mentre io sto qui'".
L'incidente rientra e a fine maggio il Milan può annunciare l'acquisto del centrocampista. Ironia della sorte, rossoneri e viola l'anno successivo si giocano la Champions. Il 7 aprile c'è lo scontro diretto che coincide con il ritorno di Montolivo al Franchi che lo accoglie con una bordata di fischi. Il neo-milanista non si lascia intimorire: ruba palla a Pizarro e segna il gol dell'1-0. La vendetta è servita. Anche se la partita finirà 2-2, il Milan finirà davanti alla Fiorentina, conquistando il pass per la Champions. Ecco, quello è stato l'apice della sua avventura rossonera. Le due stagioni successive sono state da dimenticare. Ma siccome al peggio non c'è mai fine, il presente di Montolivo in rossonero è ancora più triste, dal momento che per il mondo milanista l'ex viola è diventato il capro espiatorio di un'altra annata da dimenticare. Mancano 3 partite alla fine, più la finale di Coppa Italia. Quattro partite per convincere Conte a convocarlo per gli Europei. Ma soprattutto per riprendersi il Milan. Altrimenti la petizione potrebbe avere un seguito.
Mariano Messinese
Twitter:@MarianoWeltgeis
© RIPRODUZIONE RISERVATA