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E' arrivato il momento dell'addio per Mauro Tassotti, che lascia il Milan dopo 37 anni. L'ormai ex rossonero ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando di Shevchenko, suo prossimo collega, e dell'addio al Milan. Oltre a ciò, ecco anche alcuni ricordi: "I più belli sono la prima Coppa dei Campioni, l'ingresso a San Siro per la festa del mio primo scudetto e la mia ultima partita a San Siro, contro il Cagliari: giocai a centrocampo".
Sul ruolo di osservatore: "Quando mi è stata fatta la proposta lo scorso anno ero incuriosito. In realtà si è rivelata meno interessante di quanto pensassi. Io volevo, e voglio, allenare. Andavo in giro ogni weekend, osservavo i ragazzi e consegnavo una relazione al ds Maiorino e a Galliani. Il problema è che dei 20-25 ragazzi che abbiamo in prestito, nessuno - esclusi Matri e Paletta che però non sono giovani - è pronto per tornare".
Sui giovani: "Fare una squadra di soli giovani è difficile. Ma ben vengano i Calabria, i Locatelli e i Donnarumma: serve un mix. Romagnoli ha fatto capire che può ricoprire quel ruolo per i prossimi 10 anni".
Su Berlusconi: "Un presidente migliore non si può avere. Gli voglio bene, ma gli anni passano per tutti e dopo un po' bisogna prendersi delle scelte. In cuor mio però spero che non molli e che resti al suo posto".
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