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BACCA: “Il nostro è un problema di testa. Ecco cosa sogno nel derby…”

Lorenzo Romagna

"Il nostro è un problema di testa: bisogna crederci di più", così Carlos Bacca ha commentato il brutto momento rossonero ai microfoni della rosea

Giornata di interviste in casa rossonera. e , ecco quella di Carlos Bacca, attaccante che ha siglato 10 reti nell'attuale campionato. Il colombiano non ha perso occasione per parlare della Seria A, dove è approdato la scorsa estate, e del derby di domani sera. Queste le sue parole ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport': "Cosa ci manca per lottare per lo scudetto? I risultati. Un po’ di fortuna. Un po’ di allegria. E la consapevolezza di essere forti. E' soprattutto un problema di testa. Ci crediamo troppo poco. Con chi è meglio giocare tra Luiz Adriano e Niang? Sono due attaccanti diversi. Luiz Adriano è più tecnico, dialoghiamo bene insieme. Niang più dinamico e si muove con destrezza sia a destra sia a sinistra. Sono contento che Niang sia rimasto con noi".

L'ex attaccante del Siviglia ha, quindi, spostato i suoi radar sul derby, spiegando quale sarebbe il suo sogno per il match di domani sera: "Un gol di rabona? Eh... Sarebbe bellissimo e se capita ci provo. Ma conta solo segnare, non importa come. E vincere, naturalmente. Sono contento per la condizione del Milan che nell’ultimo periodo ha ottenuto buoni risultati. Adesso c’è il clasico (detto così, alla spagnola, ndr) con l’Inter. Abbiamo perso all’andata, ma i derby sono come le finali: si devono solo vincere. Sento di dire che l’Inter non stia bene adesso, che non sia in grandi condizioni. Queste sono partite uniche che escono dalle classiche logiche delle partite di campionato. E per conquistare i tre punti ci vuole soprattutto una mentalità vincente. Servono responsabilità, voglia, lavoro, concentrazione. Cosa può dirci Mihajlovic per caricarci? Niente. Non c’è bisogno delle parole dell’allenatore per preparare queste partite. L’Inter è un avversario diretto per la classifica. E poi questo è un derby, quindi una finale. Dobbiamo trovare noi la testa giusta per giocare alla morte. E io, comunque, una motivazione in più ce l’ho. Domenica è il compleanno di mia figlia: vorrei regalarle un gol".